Il boss dei Van Gogh in aula: «Offro allo stato italiano un’isola di Dubai»

Manoscritto in inglese da uno studio degli Emirati da parte del Narcoboss

Raffaele Imperiale ripreso da una telecamera
Raffaele Imperiale ripreso da una telecamera
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Lunedì 27 Novembre 2023, 11:38 - Ultimo agg. 28 Novembre, 10:36
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Mette a disposizione dello Stato italiano un’isola nei pressi dell’arcipelago di Dubai. Ecco Raffaele Imperiale, che si fa vivo - tramite un manoscritto in inglese - nel corso del processo in cui è imputato dinanzi al gup Miranda a Napoli. È stato il pm De Marco, a spiegare il contenuto del manoscritto in inglese giunto da uno studio emiratino: «Imperiale - ha detto il pm - mette a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana un’isola di cui era in possesso».

Imperiale - giusto ricordarlo - è lo stesso che possedeva i due quadri di Van Gogh rubati ad Amsterdam nel 2002 e li ha resi alla giustizia alcuni anni fa.

La disponibilità a rendere un’isola rientra nell’atteggiamento collaborativo di Imperiale assunto dopo gli arresti.

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L’isola messa a disposizione si chiama Taiwan (da non confondere con l’isola naturale che si trova in Cina) e fa parte di un arcipelago artificiale nel golfo di Dubai. Un’isola il cui valore è arrivato oggi a circa 60 milioni di euro, che venne acquistata sei o sette anni fa da Imperiale. L’arcipelago si chiama New World Community. Al termine dell’udienza, il pm ha chiesto 14 anni e mezzo per Imperiale, con tanti attenuanti generiche concesso al narcos pentito.

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