Maestre violente, scolaro racconta: «Mi colpivano con i libri sulla testa»

Maestre violente, scolaro racconta: «Mi colpivano con i libri sulla testa»
«Se non capivo le spiegazioni, qualche volta la maestra mi colpiva con i libri in testa». Mima anche il gesto uno dei bambini che avrebbero subito violenze e...

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«Se non capivo le spiegazioni, qualche volta la maestra mi colpiva con i libri in testa». Mima anche il gesto uno dei bambini che avrebbero subito violenze e vessazioni da due maestre della scuola elementare «Ungaretti» di Gragnano. Ieri mattina, uno degli alunni - che oggi ha 11 anni - ha raccontato con dovizia di particolari tutto ciò che gli era successo tra gennaio e maggio del 2015, quando sua madre capì che i racconti delle violenze subite dalle due maestre non erano frutto della sua fantasia.

 
Gli episodi di violenza sarebbero avvenuti nella sede distaccata della scuola elementare, che accoglieva un'unica classe (una terza) di bambini della zona collinare gragnanese. A processo per maltrattamenti aggravati ai danni di due minori ci sono la maestra prepensionata Elisa B., 60 anni, assistita dall'avvocato Romeo Del Giudice, e l'insegnante di sostegno Maria Laura R., 38enne difesa dall'avvocato Liborio Di Nola. In aula erano presenti anche le 5 parti civili costituite, sulle 11 parti offese individuate dalla Procura anche per il principio della violenza assistita: si tratta dei genitori di altrettanti alunni, rappresentati dagli avvocati Roberto Attanasio, Francesco Schettino e Daniele Ionà.

L'audizione del piccolo è stata effettuata a porte chiuse alla presenza della madre e dell'avvocato Attanasio, come disposto dal giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata, Gabriella Ambrosino, nella prima vera udienza del processo, ripartito ieri dopo circa un anno di stop. Dopo le eccezioni sull'utilizzabilità dei filmati avanzate dalla difesa delle imputate e rigettate dal giudice, la pm Alessandra Riccio ha chiesto di ascoltare i suoi primi testimoni.

Il dibattimento è partito proprio dalla principale vittima delle violenze e delle vessazioni, registrate anche in alcuni video. Incalzato dalle domande del pm e degli avvocati, il bambino è apparso sicuro di sé e convinto del suo ricordo, purtroppo già raccontato in sede di denuncia e confermato alla presenza di un sostegno psicologico. «Colpi sulle mani, strattonamenti, tirate di orecchie, schiaffi in faccia, scappellotti dietro la nuca e libri in testa» erano i colpi proibiti che il bimbo subiva spesso dalla maestra, soprattutto quando sbagliava le operazioni di matematica per 10 e per 100. Rimproveri e qualche schiaffo - ha raccontato - venivano riservati anche ad altri amichetti. In particolare a un'altra bimba, autistica, seguita dall'insegnante di sostegno, che subiva un trattamento molto simile al suo.


Dopo la denuncia dei genitori, in quell'aula i carabinieri di Gragnano avevano installato una telecamera per monitorare ciò che accadeva, riscontrando diversi episodi di violenza ai danni di due bambini. Prima della denuncia, però, il piccolo raccontava a casa di essere così terrorizzato da non voler più andare a scuola. Avrebbe subito «schiaffi, strattonamenti e insulti» davanti ai compagni di classe, tanto che «non dormiva più la notte e aveva paura» come ha spiegato la madre, ascoltata ieri come testimone. Gli altri genitori, nella lista testi dell'accusa, torneranno in aula per spiegare quanto i bambini raccontavano a casa. Inizialmente tutti si fidavano delle maestre. Poi i racconti dei bimbi hanno fatto sorgere i dubbi, fino alla denuncia e alle indagini.
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Il Mattino