Marano, vandali e rifiuti: sequestrato lo stadio-discarica. Distrutta la pista

Marano, vandali e rifiuti: sequestrato lo stadio-discarica. Distrutta la pista
Sigilli allo stadio comunale. L'impianto, chiuso da un anno e mezzo, è ormai una discarica a cielo aperto. I vigili urbani, che l'altro giorno hanno eseguito...

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Sigilli allo stadio comunale. L'impianto, chiuso da un anno e mezzo, è ormai una discarica a cielo aperto. I vigili urbani, che l'altro giorno hanno eseguito l'ultimo sopralluogo e disposto il sequestro penale, hanno trovato di tutto lungo la pista di atletica che qualche anno fa ha visto gareggiare stelle di prima grandezza coma la giamaicana Marlene Ottey: pneumatici, contenitori di vernice, materiale edile e tanto altro.


Vandali e ladri erano ormai di casa al Comunale, un tempo fiore all'occhiello dell'impiantistica sportiva regionale ma oggi ridotto in condizioni pietose. I malintenzionati riuscivano ad accedere con facilità irrisoria nella struttura: il cancello che affaccia su via Di Vittorio, infatti, era sistematicamente aperto e a nulla erano valse le decine di segnalazioni dei residenti della zona, che a più riprese avevano denunciato la presenza di persone non autorizzate negli spazi comunali. L'impianto era stato chiuso un anno e mezzo fa dall'ex sindaco Rodolfo Visconti. I commissari straordinari, che si insediarono poche settimane dopo, non lo hanno mai riaperto: si attende infatti l'espletamento di un bando per l'affidamento degli spazi e il varo delle procedure amministrative finalizzate all'avvio dei lavori per l'agognato restyling. Oggi lo stadio di via Musella, che per alcuni anni ha ospitato gli allenamenti del Napoli calcio e prestigiosi meeting internazionali di atletica leggera, è soltanto un lontanissimo ricordo.


Nel corso degli anni l'impianto è stato letteralmente saccheggiato. I ladri sono riusciti a portar via i cavi in rame che alimentavano l'impianto di illuminazione (un danno da centinaia di migliaia di euro), tombini in ghisa e suppellettili dagli spogliatoi. Il manto erboso è cresciuto così tanto da essere visibile persino da via Falcone, una delle principali arterie della città distante poche decine di metri da via Musella. Gli spogliatoi sono stati vandalizzati in più punti e una parte dei locali - esposta lungo via Giuseppe Di Vittorio - è addirittura a rischio crollo. Un disastro, insomma. Il municipio - sciolto per mafia e oggi retto da una triade commissariale - è beneficiario di due finanziamenti, uno regionale e uno stanziato da Città Metropolitana, ma i tempi per l'avvio dei lavori (per il rifacimento del manto, tinteggiatura spogliatoi, installazione tombini e poco altro) non sono ancora noti. Sfumato, invece, il finanziamento (più di un milione di euro) dei fondi Pics. Il Comune, che è anche a corto di personale, ha deciso di non presentare il progetto alla Regione. La riapertura della struttura è legata non solo ai tempi per l'avvio e conclusione lavori, ma anche di bonifica dei rifiuti speciali rinvenuti dagli agenti della polizia municipale.
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Il Mattino