Per il weekend appena iniziato valgono le regole dell'ordinanza regionale del governatore della Campania Vincenzo De Luca: movida stoppata all'una con divieto di vendita...
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In questo momento a essere in confusione sono i napoletani visto che gli altri sindaci della regione non hanno fatto ordinanze avverse. Allora il quesito è: da lunedì prevarrà ancora l'ordinanza della Regione o quella del Comune? È il dubbio che preoccupa l'intera città in queste ore dopo giorni di puntuti botta e risposta tra De Luca, fautore della linea del rigore e de Magistris più aperturista. La sostanza è che la zona calda della movida di Napoli, Chiaia, ha visto un minuto dopo stappare bottiglie di champagne da parte dei titolari dei cosiddetti baretti che avevano battezzato l'ordinanza di De Luca come «neoproibizionismo». Insomma, il sindaco sfida il governatore, e le norme per il popolo della notte restano avvolte in un'alea di incertezza. Difficile immaginare come andrà a finire dal punto di vista istituzionale questa vicenda. La Regione - se fallisse la mediazione della Prefettura - teoricamente potrebbe ricorrere al Tar, atteso che in epoca di pandemia è l'ente delegato a prendere misure anti contagio su tutto il territorio regionale. E infatti per De Luca la questione movida fa rima con assembramenti di qui la mossa dell'ordinanza a sorpresa anticipando de Magistris.
Il sindaco come motiva la sua contro-ordinanza? «Non trova più fondamento la compressione dei poteri di ordinanza del sindaco, che è il livello istituzionale più vicino alla collettività locale e che meglio ne conosce le specificità e ne sa interpretare le esigenze. E spetta al sindaco regolamentare e organizzare la vita delle città, contemperando la tutela della salute pubblica degli abitanti con gli altri interessi di pari dignità costituzionale tra cui il rilancio del tessuto produttivo e della vocazione turistica della città». Queste le ragioni alla base dell'adozione dell'ordinanza dell'ex pm con la quale ha disposto la riapertura di alcune strutture cittadine come la Villa Floridiana, l'Ippodromo di Agnano, l'area ex Nato a Bagnoli per spalmare la movida su parti di città lontane dal clamore della vita notturna e che vanno rilanciate. Siti utili - secondo de Magistris - per avere più spazi a disposizione per evitare gli assembramenti. Di qui anche l'allungamento degli orari in contrasto con quanto previsto dall'ordinanza del presidente della Regione. Nel provvedimento firmato dal sindaco si legge che «le limitazioni degli orari di chiusura anticipata dei locali, così come l'adozione di provvedimenti di chiusura temporanea di aree pubbliche o aperte al pubblico, non producono alcun decongestionamento degli spazi pubblici, finendo spesso per sortire l'effetto contrario. Occorre piuttosto affidarsi al comune senso di responsabilità soprattutto dei più giovani in particolare, al rispetto del distanziamento e dell'uso della mascherina, nonché puntare su una strategia di apertura di tutti gli spazi pubblici e aperti al pubblico, anche con orari prolungati, rendendoli maggiormente fruibili e consentire alle persone di distribuirsi senza creare assembramenti».
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Tant'è l'ordinanza dell'ex pm di sicuro è un aiuto ai gestori di locali. «Apprendiamo con entusiasmo l'ordinanza del sindaco anche perché con il divieto di vendita da asporto fissato alle 22 - spiega Aldo Maccaroni, titolare di alcuni baretti tra Chiaia e via Falcone e presidente dell'associazione Chiaia Night - sarebbero state penalizzate tutte le attività più piccole. Queste decisioni, che di fatto limitano la normale attività dei bar come i nostri, rievocano un po' i tempi del proibizionismo. La Regione avrebbe potuto allungare la vendita dei prodotti alcolici cosa poi fatta dal sindaco». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino