È scontro sulla riorganizzazione delle dieci Municipalità. Ieri a Palazzo San Giacomo si sarebbe dovuta tenere una riunione tra i presidenti dei parlamentini,...
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«Siamo stanchi di subire scelte calate dall'alto. Hanno spostato due dipendenti dai miei uffici senza avvisarmi - spiega Chirico - Non posso più contare sulla figura che si occupava di alcune attività come la refezione e sono privo del dirigente perché in pensione a giugno. Adesso dovrò fare a meno anche del dipendente che a Mercato-Pendino si occupava degli atti amministrativi per le cremazioni e i trasporti funebri». Sulla stessa lunghezza d'onda di Chirico, il collega Poggiani: «Non solo non ho più il direttore di Municipalità, ma neanche il dirigente tecnico. Come si va avanti così?». Paolo De Luca della Quinta, anche lui in quota demA, incalza: «Non intendo essere ostaggio di nessuno. Quello consumatosi è un atto di una gravità assoluta. Non parteciperò più a riunioni che non siano convocate dal sindaco». Critiche anche dalle opposizioni, Giannalavigna della Nona Municipalità (Soccavo-Pianura), evidenzia: «Quello dell'amministrazione è un comportamento irrispettoso».
Da domani il servizio Stato civile della Quarta Municipalità resterà chiuso al pubblico, a causa della mancanza di dipendenti. «Il comportamento che sta assumendo l'amministrazione nei riguardi dei parlamentini è scandaloso - tuona il presidente Giampiero Perrella - A partire da oggi, per disposizione del direttore generale, saremo privati degli unici due dipendenti che garantivano il servizio, che sarò costretto a chiudere». Una volta saltato il banco il direttore Auricchio e l'assessore Clemente hanno raggiunto al bar sotto San Giacomo i presidenti, provando a distendere gli animi in vista di lunedì. «Quello del personale è un problema molto delicato che va affrontato - spiega Clemente - lunedì proveremo a trovare una quadra».
Intanto due giorni fa la Quinta Municipalità ha approvato in commissione alcune proposte da sottoporre all'amministrazione: «Reperimento di adeguate risorse finanziarie, per una maggiore autonomia finanziaria ed amministrativa; efficientamento dei costi della politica, soppressione delle giunte municipali; introduzione del divieto di andare oltre il doppio mandato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino