Lo sconforto ha preso il sopravvento. Annamaria D'Urso, presidente del Comitato civico Bagnoli per la Vivibilità, non nasconde l'avvilimento per la norma della...
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Il rumore d'ora in poi cambia criterio di misurazione per il governo giallo-verde. Il passaggio dal criterio della «tollerabilità» a quello della «accettabilità» tutela i gestori dei locali, e a nulla vale la soglia di riferimento. Le sorgenti di rumore non potranno superare i 55 Leq in decibel A dalle 6 alle 22, e i 45 dalle 22 alle 6 del mattino, ma secondo i comitati civici ovunque in città questo valore è abbondantemente superato. A Bagnoli, poi, c'è il caso limite. Nella zona più urbanizzata con i baretti e il traffico impazzito classificata III secondo il Piano di zonizzazione del Comune di Napoli, dove i valori limite di emissione massima dovrebbero essere rispettivamente 60 diurni e 50 notturni - cioè lievemente più alti rispetto a quanto fissa la nuova legge - da misure fonometriche si va ben più su. Nella zona di Coroglio va anche molto peggio, poiché per il piano comunale ha limiti più bassi, ossia 50 diurni e 40 notturni, perché considerata classe I, cioè Aree particolarmente protette. Quest'ultima lingua di terra però è quella con più alta concentrazione di discoteche all'aperto, con emissioni sonore e rumore antropico inaccettabili anche con la nuova normativa sui Leq in decibel A.
«È abbastanza chiaro a chiunque che i valori limite delle sorgenti sonore a Bagnoli e Coroglio non sono rispettate» ammette D'Urso. «La situazione è già ben oltre le regole, le nostre case, per il frastuono, vibrano. Non c'è infisso che tenga fuori il rumore continuo della musica sparata a volume altissimo, senza contare poi che tutto questo accade nelle fasce orarie 22-6, cioè quelle in cui noi lavoratori dovremmo riposare. Questa nuova legge ci umilia e favorisce palesemente le lobby dei locali notturni».
Le discoteche del Nord sono vessate da controlli continui con conseguenti sanzioni. «Qui i controlli li fanno raramente. I rilievi fonometrici sono stati fatti alcuni mesi fa dopo che abbiamo citato in giudizio Comune e Autorità portuale». Un atto con cui 24 nuclei familiari della zona compresa tra piazza Bagnoli e via Coroglio hanno chiesto l'intervento del tribunale a fronte di quello che definiscono «il disturbo intollerabile dovuto alle emissioni delle discoteche». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino