Un mese prima di atterrare a Roma - aeroporto di Fiumicino - aveva già ottenuto un permesso premio: aveva avuto il via libera a recarsi in un agriturismo della Gallura, per...
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Eccola la storia di Felice D’Ausilio, il figlio del presunto boss di Bagnoli, l’ergastolano evaso da Tempio Pausania, grazie a un permesso premio accordatogli dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari. Latitante, ergastolano definitivo, pronto a riprendersi pezzi di sovranità storicamente riconducibili alla sua famiglia. È lo scenario che spinge gli inquirenti a indagare sul ritorno degli affiliati al presunto clan D’Ausilio, per ricostruire il movente dell’ultimo omicidio a Bagnoli. Ucciso Gaetano Arrigo, faceva il parcheggiatore abusivo in una zona controllata - dicono gli inquirenti - dal presunto clan riconducibile ad Alessandro Giannelli, ritenuto scissionista dei D’Ausilio. Uno scenario da prendere con le molle, nell’ambito del quale è opportuno fare una premessa: non esistono sentenze definitive in grado di attestare l’esistenza di un clan riconducibile a Giannelli, né è possibile allo stato delle indagini attribuire ai D’Ausilio l’omicidio di Arrigo. Al momento si lavora su informazioni raccolte sul territorio, buone a sostenere informative di polizia giudiziaria che saranno poi valutate dalla Dda di Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino