Napoli, finge un malore per farsi un giro in ambulanza per «cambiare un po' di aria»

La denuncia del consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli

L'ambulanza
Agli arresti domiciliari finge un malore per farsi un giro in ambulanza per «cambiare un po' di aria»: a rendere nota la vicenda, finita su Tik Tok attraverso un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Agli arresti domiciliari finge un malore per farsi un giro in ambulanza per «cambiare un po' di aria»: a rendere nota la vicenda, finita su Tik Tok attraverso un video, è il consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli che, in una nota, fa sapere di avere chiesto delle verifiche finalizzate ad accertare se l'episodio è realmente accaduto.

«In questo video, - spiega Borrelli in un comunicato - un soggetto che afferma di essere un detenuto ai domiciliari, cambia aria andando a fare un giro in ambulanza e probabilmente fa finta di stare male. L'unico modo per muoversi è andare in ospedale chiamando un'ambulanza».

«Abbiamo segnalato l'episodio alle Autorità chiedendo di verificare quanto è accaduto - aggiunge Borrelli - Se si tratta davvero di un detenuto che ha simulato un malore per poter 'fare un giro' in autoambulanza allora bisogna prendere provvedimenti seri. I mezzi di soccorso non sono dei taxi».

«Oltre all'episodio in questione, - conclude il consigliere regionale - occorre considerare che oggi i social network sono diventati uno strumento di propaganda per i criminali e anche un modo per ottenere la celebrità da parte di soggetti alquanto discutibili. Bisogna assolutamente intervenire per fermare un fenomeno che porta all'emulazione e alla diffusione di una certa cultura degradante».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino