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«Non ci denunciare, non lo stiamo facendo per commettere un furto, ma per fame». È questa la risposta che si è sentito dire ieri mattina un inserviente del reparto gastronomia di un grande supermercato in via Andrea D'Isernia. Il salumiere era stato avvertito da una cliente che un uomo e una donna con fare circospetto stavano mettendo nei propri giubbini un paio di pezzi di formaggio parmigiano. «Lo abbiamo fatto per fame», hanno detto i due. Dopo quella risposta l'inserviente non se l'è sentita di intervenire e li ha lasciati allontanare senza neppure denunciare l'accaduto alle forze dell'ordine. Un piccolo caso di cronaca cittadina, ma un grande segnale di come la crisi economica causata dalla pandemia cominci ad affondare i denti nella carne viva delle persone più indigenti. Anche un pezzo di formaggio può riuscire ad allentare i morsi della fame. «Era una coppia napoletana tra i 30 e i 40 anni» raccontano ora dal supermercato. «Solitamente - spiega uno dei responsabili del supermercato - quando becchiamo qualcuno rubare lo denunciamo alla polizia, soprattutto quando vediamo che alcune persone della zona sono solite venire a taccheggiare nel reparto profumeria per poi rivendere su qualche bancarella del posto i profumi rubati a metà del prezzo». Stavolta invece i dipendenti della grande catena di supermercati di Chiaia hanno preferito chiudere un occhio, ma non è la prima volta che succede. «Capita sempre più spesso - dicono gli inservienti - questo genere di furti. Alcune volte ci siamo davvero commossi vedendo delle persone anziane che provavano a infilarsi nella giacca delle confezioni di wurstel. In alcuni casi, vedendo queste scene, non nascondo che abbiamo organizzato anche delle collette tra di noi per fare la spesa a queste persone e magari comprare loro anche qualche fettina di carne».
«Ovviamente - spiegano dal supermercato - noi siamo un'attività economica, non siamo la Caritas.
Il Mattino