Ora è guerra aperta, armatori contro Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale. Il caos al Beverello per le compagnie di navigazione è dovuto...
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Assenza è mancanza di risposte. Sulla stella linea anche Salvatore Lauro, capo della holding del trasporto verso Ischia. «Abbiamo chiesto riunioni almeno una decina di volte. La situazione si potrebbe migliorare con pochi accorgimenti. C’è tutta l’area adiacente i nostri uffici a ponente del Beverello completamente sottoutilizzata. Vorremmo collaborare, aiutare a risolvere i problemi ma si preferisce tenerci ai margini. Lo ribadiamo, siamo disponibili a sederci e collaborare. Basta una convocazione, anche online se necessario. I numeri dei passeggeri in movimento sono ridottissimi è veramente assurdo che non si riesce ad organizzare un servizio degno di questo nome». Butta acqua sul fuoco il direttore generale dell’Acap, l’associazione degli armatori, Salvatore Ravenna. «Noi siamo stati, siamo e saremo sempre pronti a collaborare. Chiediamo all’Autorità di sistema portuale l’adozione di provvedimenti utili a migliorare la situazione. Noi siamo disponibili da subito ad un incontro per indicare, alla luce della nostra esperienza, gli accorgimenti tecnici da adottare».
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Già, gli accorgimenti tecnici. Li segnala subito Giuseppe Langella, ceo di Snav. «Bisogna riaprire i fate - dice - e istallare un termoscanner. Non si può pensare di misurare la febbre a campione e di avere un corridoio per imbarco. I passeggeri vanno suddivisi con vari gare di imbarco, lo abbiamo detto subito ma non vi hanno ascoltato. Lo spostamento delle biglietterie - aggiunge Langella - ha funzionato bene, è la gestione dei flussi che lascia a desiderare. Bisogna riaprire i gate e tutto diventerà più sicuro è facile da gestire. Sono state adottate decisioni a tavolino e ora di vogliono mantenere. È necessario, invece, un tavolo tecnico trovare le soluzioni più idonee a mantenere i necessari distanziamenti. Il traffico è calato del 70%, è assurdo avere lamentele con un numero così basso di passeggeri». Langella guarda avanti. «Non è una alternativa chiudere tutto ma difronte ad una pandemia che non conosce precedenti bisogno trovare le soluzioni con tavoli tecnici . Posizionare un termoscanner prima dell accesso ai gate troverebbe una soluzione ai fini della tranquillità che sommata all’obbligo dell’uso della mascherina che viene controllato dai comandi nave pena il divieto all’imbarco metterebbe tutti in condizione di maggior tranquillità. Il ripristino dei gate di attesa per destinazione contribuirebbe a selezionare i pax per partenza e guidare i passeggeri ai relativi imbarchi senza incroci. Ripeto, il traffico è ridotto del 60/79% per mancanza di passeggeri stranieri e le uniche partenze interessate agli assembramenti sono quelle del venerdì pomeriggio e sabato mattina al Beverello. Gli orari rispettano il quadro orario con gli intervalli previsti e non sono ancora stati ripristinati tutti». Al presidente Spirito risponde anche il consigliere regionale, Emilio Borrelli: «da due anni non risponde alle mie mail sostenendo che non ha l’obbligo di interagire con un consigliere regionale. Noi viviamo tra gente non nelle poltrone di piazzale Pisacane, o meglio ancora, in questo periodo in quelle di casa. Viviamo ogni giorno disagi e problemi. Non interagire con chi conosce il territorio, significa innanzitutto non saper ascoltare».
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Il Mattino