Napoli, intervento record al Cardarelli: ricostruito il volto devastato da un'esplosione

Napoli, intervento record al Cardarelli: ricostruito il volto devastato da un'esplosione
Cinque ore e mezza per ricostruire il volto e recuperare le funzionalità facciali compromesse dallo scoppio di un estintore. È l’intervento chirurgico da...

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Cinque ore e mezza per ricostruire il volto e recuperare le funzionalità facciali compromesse dallo scoppio di un estintore. È l’intervento chirurgico da record, realizzato all’ospedale Cardarelli di Napoli per restituire, a un 39enne salernitano, l’efficienza muscolo scheletrica della mandibola ma, allo stesso tempo, salvaguardare anche il suo aspetto estetico. L’uomo, dopo aver rischiato la vita per un incidente avvenuto durante un’esercitazione come volontario per i Vigili del Fuoco, a Salerno, è stato trasportato il 25 giugno scorso, all’ospedale Ruggi d’Aragona e trasferito, il giorno dopo, all’ospedale Cardarelli di Napoli. Dal presidio partenopeo, l’aspirante volontario dei caschi rossi, è stato dimesso la settimana scorsa con l’eccezionale risultato di poter già masticare e articolare la mascella sinistra che, insieme alla corrispondente porzione del volto, si era sgretolata durante la deflagrazione dell’estintore. 

Le circostanze e l’esatta dinamica dell’incidente in seguito al quale è stato gravemente danneggiato il lato sinistro del volto del 39enne, sono al vaglio di accertamenti e perizie tecniche sulle quali vige il massimo riserbo e non si esclude, la possibilità di eventuali responsabilità che saranno chiarite dalle indagini avviate dalle forze dell’ordine. Di certo, l’esplosione che ha investito in pieno l’aspirante vigile del fuoco, è stata talmente violenta e ravvicinata da procurargli la frantumazione della parte sinistra del volto e la perdita di un occhio che, la pressione dello scoppio, ha staccato dal bulbo oculare, spingendolo all’interno del volto e rendendo impossibile il recupero della funzione visiva. «Il danneggiamento provocato dalla deflagrazione è stato molto più invasivo rispetto a una serie di colpi d’arma da fuoco esplosi contro il volto» ha spiegato Maurizio Gargiulo, direttore dell’Unità Complessa di Chirurgia Maxillo-facciale del Cardarelli che ha paragonato le conseguenze dell’incidente a «un gravissimo trauma balistico da scoppio». 

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Il 39enne che è stato sottoposto alla ricostruzione funzionale ed estetica della parte sinistra del viso, è stato dimesso l’11 luglio scorso dopo un’operazione chirurgica che ha messo in rete diverse equipe di specialisti del presidio, a cominciare dal gruppo di professionisti dell’Unità Complessa di Chirurgia Maxillo-facciale e di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva con l’equipe guidata da Dario d’Angelo e l’assistenza degli specialisti rianimatori coordinati da Angela Grosso e Nicola Lisco. Durante le cinque ore e mezza dell’intervento, realizzato il primo luglio, «sono state ricostruite le aree fratturate della zona orbitale, mascellare e zigomatica sinistra attraverso l’impianto di placche in titanio ed è stata ripristinata la cavità orbitale con la ricomposizione del muscolo, grazie all’utilizzo di lembi muscolari prelevati da altre parti del cranio» ha spiegato Gargiulo, preventivando in un futuro prossimo l’alloggiamento di una protesi oculare per perfezionare il risultato estetico. 

L’azione sincronica dei medici con diverse competenze specialistiche non ha riguardato esclusivamente la collaborazione in sala operatoria ma l’intero percorso del 39enne che è stato seguito sia prima che dopo l’intervento, dalle equipe dell’Oculistica e della Neuroradiologia, concludendo l’iter ospedaliero con l’assistenza in Terapia Intensiva e sedute di camera iperbarica. Il modello multidisciplinare dell’assistenza medica realizzata al Cardarelli, è stato definito «il modello organizzativo più efficiente e rispondente alle esigenze di complessità che la medicina richiede oggi», come ha dichiarato Giuseppe Longo manager uscente dell’azienda ospedaliera che, in quest’occasione, ha confermato «la sua eccellenza in merito all’alta specializzazione dei professionisti e alla loro azione sincronica».

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Il Mattino