Saranno gli ispettori del ministero della Giustizia a valutare la correttezza delle procedure che hanno portato a concedere un permesso, per il suo diciottesimo compleanno, a uno...
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Francesco Della Corte, napoletano di Marano, fu ferito gravemente alla testa il 3 marzo 2018 mentre era in servizio nella stazione della metropolitana di Piscinola, alla periferia del capoluogo campano. Aggredito da una babygang - tre minorenni che volevano rubargli la pistola e non esitarono a colpirlo più volte con il piede di un tavolo da cucina in legno - Della Corte morì in ospedale dopo alcuni giorni di agonia. I tre - due 16enni e un 17enne - furono identificati e arrestati dopo poco, e condannati in primo grado per omicidio volontario a 16 anni e mezzo di reclusione. La stessa pena per tutto il branco, anche se il protagonista delle foto finite sui social aveva sostenuto di essere rimasto in disparte mentre i due complici colpivano alla testa la guardia giurata.
Tra poco avrà inizio il processo di appello. Gli ispettori di via Arenula dovranno intanto accertare come e perché sia stata concessa al detenuto l'autorizzazione a lasciare per alcune ore, scortato dalla polizia penitenziaria, il carcere minorile di Airola. «Sempre più spesso - è la critica dell'Uspp, l'Unione dei sindacati di polizia penitenziaria - si devono eseguire bizzarre scorte per eseguire fantasiose ordinanze dell'autorità giudiziaria, ma questo caso indigna e lascia sgomenti». Per il presidente dell'Uspp Giuseppe Moretti e il segretario campano Ciro Auricchio, è ancora più grave che il nullaosta sia stato dato a chi «non si è ravveduto» e «non si è mai scusato con la famiglia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino