Napoli: rodei con le moto e colpi di pistola, ​piazza Mercato terra di nessuno

Il progetto di recupero dell’area è fallito: zero presidio, vincono teppisti e violenti

Corse in moto di notte in piazza Mercato: un fermo immagine dal video
I colpi di pistola sparati contro l’installazione artistica di Milot, rappresentano la porzione più estrema dell’inciviltà che governa piazza Mercato: al...

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I colpi di pistola sparati contro l’installazione artistica di Milot, rappresentano la porzione più estrema dell’inciviltà che governa piazza Mercato: al centro di quello spazio svuotato da auto e merce in esposizione, e pedonalizzato a favore del nulla, si rigenera, ogni notte, la manifestazione della prepotenza, del teppismo, della violenza che non è solo fisica ma anche psicologica.

Piazza Mercato terra di nessuno dalle prime ombre della sera fino all’alba, e i residenti non ce la fanno più. L’ultimo allarme, corredato da un video che racconta nel dettaglio l’assalto alla piazza, l’ha lanciato Francesco Emilio Borrelli, deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra: «Siamo ben oltre l’emergenza. La situazione peggiora di giorno in giorno e rischia di precipitare. Dopo la vicenda degli spari credevamo che si sarebbe attivato un piano di vigilanza e sicurezza in zona ed invece nulla è cambiato. Prefetto e Questore intervengano prima che accada qualcosa di irreparabile».

Il video diffuso dal deputato Borrelli racconta l’assurda “normalità” di una notte di piazza Mercato. L’area pedonalizzata è letteralmente travolta da automobili e ciclomotori. Alcuni mezzi sono fermi ai margini della piazza, ma sempre all’interno della zona vietata; altre auto e moto, invece, danno vita a un incomprensibile girotondo senza sosta. Si muovono in maniera circolare nella zona centrale della piazza, alcuni allungano il percorso passando alle spalle della Chiave di Milot. Poi un rumore in lontananza avvisa che è il momento di arrestare l’assurdo girotondo: il rombo della moto si fa sempre più vicino, il mezzo entra prepotente in piazza e impenna tra gli sguardi ammirati degli altri. Poi anche l’ultimo arrivato si aggrega al girotondo che va avanti senza sosta fino alla successiva sosta in attesa di una bravata motoristica. E il caos prosegue inesorabile fino all’alba tra rumore di motori lanciati al massimo e voci che diventano urla. La gente non riesce a dormire e non sa più cosa fare: «Continuano senza sosta tutte le sere fino alle 6 del mattino. Non ne possiamo più», il deputato Borrelli ha riportato le parole di una donna che si è rivolta a lui chiedendo aiuto per risolvere la questione.

Quella del Mercato è una delle sfide perdute dall’amministrazione locale. Il progetto iniziale prevedeva di sgomberare la storica piazza da auto, moto ed esposizione di merce dei commercianti per restituirla alla città con utilizzi che la rendessero finalmente punto d’incontro per il quartiere. I rendering della vigilia mostravano un’area piena d’alberi, coperta da tende per accogliere mercati e manifestazioni artistiche, ricca di luce e spazio dove far radunare i napoletani. Il risultato finale del restyling è stato un rifacimento del piano stradale con la sistemazione di qualche panchina ai margini e l’inserimento di catene sui dissuasori tutt’intorno, per vietare l’accesso dei mezzi a motore: niente alberi, niente zone destinate ad arte e commercio. Alla fine anche niente catene in varie zone della piazza, in modo da lasciare spazio libero alle auto e alle moto, per riportare tutto esattamente com’era prima.



La grande azione di recupero di piazza Mercato può considerarsi ufficialmente fallita. Abbiamo raccontato l’aggressione costante alle fontane del Seguro, ricoperte da vernice e scritte volgari; abbiamo dato conto dell’azione dei pirati dell’immondizia che vanno in piazza a lasciare le loro schifezze; abbiamo mostrato video e foto dei segni del fuoco appiccato ai margini della chiesa di Sant’Eligio; abbiamo scoperto che qualche giorno fa qualcuno è andato a sparare contro la Chiave di Milot, l’installazione artistica sistemata a fine marzo; oggi mostriamo lo sciame di teppaglia che invade il Mercato ogni notte. Al progetto di recupero è mancato il tassello finale: per rendere vivibile la piazza avrebbero dovuto svuotarla di auto e riempirla di eventi. Lasciarla vuota, inutile e senza presidio, significa solo metterla nelle mani di chi vuol prendersela.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino