Luci dei cimiteri: è scontro, ma la ditta incassa i canoni

Luci dei cimiteri: è scontro, ma la ditta incassa i canoni
È giallo sulla gestione delle luci dei morti nei cimiteri di Napoli, a cominciare da Poggioreale. Dal 23 marzo, il Comune, a seguito di un'inchiesta giudiziaria, ha...

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È giallo sulla gestione delle luci dei morti nei cimiteri di Napoli, a cominciare da Poggioreale. Dal 23 marzo, il Comune, a seguito di un'inchiesta giudiziaria, ha annullato con decreto l'affidamento del servizio alla Selav - aggiudicato nel 2016 dopo 90 anni di gestione Eav. La Selav, però, continua a mandare i bollettini di pagamento del canone agli utenti: ne sono stati recapitati anche questo mese, relativi al 2018. Dove finiscono i soldi? Non nelle casse del Municipio, sembra, visto che secondo i revisori dei conti, nel bilancio consuntivo 2017, approvato martedì dal consiglio comunale, dei 3,6 milioni di euro di canone annuale previsti dal bando di gara non ci sarebbe traccia. Mentre neanche il contratto con la ditta, alla data del 23 marzo, sarebbe stato ancora firmato, come specificato dal dirigente responsabile nel decreto.

Un vero e proprio rebus emerso da quando sul mega-appalto in project financing da 200 milioni di euro in 20 anni è scattata un'inchiesta della Procura di Napoli per turbativa d'asta e falso con 6 richieste di rinvio a giudizio per dirigenti, manager e componenti della commissione di gara aggiudicatrice, mentre un fascicolo è aperto alla Corte dei Conti. Da due mesi, insomma, manca un soggetto titolato a gestire il servizio e riscuotere i canoni.
 

E la vacatio sembra destinata a continuare. Con un'ordinanza firmata martedì, infatti, la prima sezione del Tar Campania ha respinto la richiesta di Selav di sospendere il decreto del 23 marzo. «Rilevato scrivono i giudici amministrativi - che nel contemperamento tra l'interesse alla conservazione dell'aggiudicazione del servizio di illuminazione ambientale e votiva cimiteriale e quello sotteso alla gravata revoca, finalizzato al superamento dei sospetti di gravi irregolarità che sarebbero state commesse al fine di favorire l'impresa ricorrente nell'ambito della stessa procedura oggetto del presente giudizio, risulta prevalente quest'ultimo». La decisione, quindi, è stata rinviata all'udienza di merito del 24 ottobre prossimo. Fino ad allora, insomma, non si sa chi gestirà le luci dei morti, né dove finiranno eventualmente i soldi versati dai cari degli estinti. L'assessore comunale ai Cimiteri Alessandra Sardu, contattata dal Mattino, si è resa disponibile ad approfondire la questione nei prossimi giorni. Ma non finisce qui. Perché lo stallo degli ultimi mesi ha gettato nel limbo anche l'accordo stipulato tra il Comune e l'Eav a maggio 2016 per chiudere un contenzioso relativo ai lavori eseguiti dalla società sulle luci cimiteriali. Quando il Comune bandì la nuova gara due anni fa, infatti, l'Eav fece ricorso al Tar. Ma rinunciò a proseguirne l'iter proprio a seguito della firma della transazione. Palazzo San Giacomo si era impegnato a versare alla partecipata della Regione, come indennizzo, 7 milioni di euro da corrispondere in 4 anni. Più un rimborso per le spese di manutenzione, utenze e pulizie, anticipate da Eav dal 5 agosto 2016 data del passaggio di proprietà degli impianti, fino alla consegna alla Selav, calcolato da Eav, al 13 luglio 2017, in ulteriori 2 milioni di euro. Ma è giallo anche su questo tema. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, infatti, non risulterebbe traccia della copertura di questi soldi nella delibera sullo schema di bilancio di previsione 2016-2018, a differenza di quanto sarebbe stato sostenuto dall'allora dirigente comunale ai cimiteri, in una nota dell'ottobre 2016. «Eav commenta amaramente il presidente Umberto De Gregorio quindi, male ha fatto a fidarsi del Comune di Napoli, firmando un accordo nel 2016 per evitare contenziosi inutili, ed è costretta ora a costituirsi parte civile nel giudizio. Ma, resta disponibile a dare una mano, qualora ritenuto necessario dal Comune, per la gestione, in via provvisoria, del servizio di illuminazione cimiteri».

Insomma, per scongiurare il rischio che le luci dei cimiteri possano spegnersi, nei prossimi mesi, visto che non c'è chi se ne possa curare, l'Eav, che ha sempre pagato regolarmente i canoni al Comune e per quasi 100 anni ha gestito senza problemi l'illuminazione votiva, con spirito di collaborazione istituzionale potrebbe rientrare in gioco, fino alla decisione del Tar, dando una mano al Comune.
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Il Mattino