OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Ci si arrampica a turni di uno o due alla volta, sullo sfortunato e storico lampione di San Giovanni Maggiore Pignatelli, nel centro del centro di Napoli. Intorno ai ragazzi che scelgono di compiere l’assurda arrampicata notturna si agita un mare di giovanissimi - drink in mano, braccia al cielo e canna tra le dita - pronto a esultare per chi raggiunge la cima del lampione. Sono decine all’ora, di conseguenza, le ovazioni inutili per l’inutile impresa. La “lampione-dance” fotografa bene la Napoli notturna dell’estate 2021. Meno turisti e più movida selvaggia. All’indotto economico low-profile risponde un’esplosione della festa e del divertimento in città. Si parte meno, vista la crisi economico pandemica, quindi si brinda e si balla nelle location della movida vecchie e nuove.
La movida post-coprifuoco, senza dubbio, è più sregolata e pericolosa di quella del pre-Covid, con punte di illegalità che spalancano un orizzonte fatto di «possibili tragedie», secondo i gestori del centro storico: è cambiato eccome, il target del divertimento partenopeo. San Giovanni Maggiore Pignatelli e i Quartieri Spagnoli sono diventati le location cruciali del by night. Alcol e droga a costi sempre più bassi, e cioè alla portata dei portafogli dei nuovi avventori del by night, sempre più giovani e under 18. Chicchetti a 50 centesimi, drink (spritz o altro) a 1 euro, bottiglie di vino a 3 euro: tutto a discapito della qualità del prodotto (e, di conseguenza, della sicurezza della salute dei ragazzi).
Con le limitazioni e i green-pass ai locali, la movida sfrenata ha occupato i vicoli storici della città. Il nuovo folle fenomeno è la «lampione-dance», da farsi rigorosamente ubriachi, “sconnessi”, o mentre ci si fuma una canna, come dimostrano i filmati. «Ogni notte è una sfida continua – raccontano alcuni gestori di zona – più si resta in alto aggrappati al lampione di largo Giusso, più si viene acclamati dalla folla circostante. Qualcuno ci fa anche le flessioni, sul lampione, che sta cominciando a ballare pericolosamente». Non è sport olimpico, né ginnastica artistica né arrampicata sportiva, ma solo un passatempo inutile quanto incivile e incivile quanto rischioso. Fatto oltretutto in una delle tante zone di Napoli il cui patrimonio storico-culturale sarebbe sottoposto a vincoli di tutela.
Complice la crisi economico-pandemica, come accennato, si parte meno nell’agosto 2021. Lo sottolineano anche dal Comitato Vivibilità Cittadina. E questo, assieme alla prolungata chiusura delle piste da ballo, aumenta la ressa di giovanissimi in giro nella notte, nei luoghi meno controllati del centro storico: Banchi Nuovi, piazzetta dell’Orientale (Largo Giusso o San Giovanni Maggiore Pignatelli, la stessa piazza che sfidava il lockdown nei mesi acuti della pandemia e da cui partì il corteo che si concluse con la guerriglia di Palazzo Santa Lucia nell’ottobre del 2020). Tutti in strada con pochi soldi in tasca, alcol e droga a prezzi e qualità stracciati. «Questa è l’estate della movida sfrenata, specialmente in centro storico – commenta Gennaro Esposito, presidente del Comitato Vivibilità Cittadina – Stiamo assistendo ad assembramenti privi di ogni regola. La movida di questo agosto è enorme, e incomparabile a quella dei mesi estivi degli anni scorsi. Tanti giovani hanno molta voglia di rifarsi dalle restrizioni dei mesi passati. Da Calata Trinità Maggiore ai Quartieri Spagnoli i locali stanno aperti fino alle 4.30. Questo divertimento è composto da più giovanissimi e da fiumi di alcol. I cicchetti a un euro o addirittura meno stanno impazzando, e questo ci preoccupa anche in funzione della salute dei ragazzi. Alcuni locali sono stati chiusi momentaneamente per Covid, dopo la positività di membri dello staff, sia a Bellini che ai Quartieri. In strada si trovano quasi tutti minorenni, provenienti da ceti sociali che presumibilmente non hanno più la forza economica, dopo la pandemia, per andare in vacanza».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino