Movida a Napoli, l'ultima follia delle notti alcoliche: arrampicarsi sui lampioni

Movida a Napoli, l'ultima follia delle notti alcoliche: arrampicarsi sui lampioni
Ci si arrampica a turni di uno o due alla volta, sullo sfortunato e storico lampione di San Giovanni Maggiore Pignatelli, nel centro del centro di Napoli. Intorno ai ragazzi che...

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Ci si arrampica a turni di uno o due alla volta, sullo sfortunato e storico lampione di San Giovanni Maggiore Pignatelli, nel centro del centro di Napoli. Intorno ai ragazzi che scelgono di compiere l’assurda arrampicata notturna si agita un mare di giovanissimi - drink in mano, braccia al cielo e canna tra le dita - pronto a esultare per chi raggiunge la cima del lampione. Sono decine all’ora, di conseguenza, le ovazioni inutili per l’inutile impresa. La “lampione-dance” fotografa bene la Napoli notturna dell’estate 2021. Meno turisti e più movida selvaggia. All’indotto economico low-profile risponde un’esplosione della festa e del divertimento in città. Si parte meno, vista la crisi economico pandemica, quindi si brinda e si balla nelle location della movida vecchie e nuove. 


La movida post-coprifuoco, senza dubbio, è più sregolata e pericolosa di quella del pre-Covid, con punte di illegalità che spalancano un orizzonte fatto di «possibili tragedie», secondo i gestori del centro storico: è cambiato eccome, il target del divertimento partenopeo. San Giovanni Maggiore Pignatelli e i Quartieri Spagnoli sono diventati le location cruciali del by night. Alcol e droga a costi sempre più bassi, e cioè alla portata dei portafogli dei nuovi avventori del by night, sempre più giovani e under 18. Chicchetti a 50 centesimi, drink (spritz o altro) a 1 euro, bottiglie di vino a 3 euro: tutto a discapito della qualità del prodotto (e, di conseguenza, della sicurezza della salute dei ragazzi). La situazione si traduce in un agosto di notti da arrampicata sul lampione e coma etilico per decine di tredicenni o sedicenni. Più si beve, più ci si arrampica, e più si dimostrano la propria “bravura” nel divertirsi e la riuscita della serata: è un divertimento risentito e rabbioso, per certi versi, quello dei teen-ager napoletani in questi giorni. 



Con le limitazioni e i green-pass ai locali, la movida sfrenata ha occupato i vicoli storici della città. Il nuovo folle fenomeno è la «lampione-dance», da farsi rigorosamente ubriachi, “sconnessi”, o mentre ci si fuma una canna, come dimostrano i filmati. «Ogni notte è una sfida continua – raccontano alcuni gestori di zona – più si resta in alto aggrappati al lampione di largo Giusso, più si viene acclamati dalla folla circostante. Qualcuno ci fa anche le flessioni, sul lampione, che sta cominciando a ballare pericolosamente». Non è sport olimpico, né ginnastica artistica né arrampicata sportiva, ma solo un passatempo inutile quanto incivile e incivile quanto rischioso. Fatto oltretutto in una delle tante zone di Napoli il cui patrimonio storico-culturale sarebbe sottoposto a vincoli di tutela. 



Complice la crisi economico-pandemica, come accennato, si parte meno nell’agosto 2021. Lo sottolineano anche dal Comitato Vivibilità Cittadina. E questo, assieme alla prolungata chiusura delle piste da ballo, aumenta la ressa di giovanissimi in giro nella notte, nei luoghi meno controllati del centro storico: Banchi Nuovi, piazzetta dell’Orientale (Largo Giusso o San Giovanni Maggiore Pignatelli, la stessa piazza che sfidava il lockdown nei mesi acuti della pandemia e da cui partì il corteo che si concluse con la guerriglia di Palazzo Santa Lucia nell’ottobre del 2020). Tutti in strada con pochi soldi in tasca, alcol e droga a prezzi e qualità stracciati. «Questa è l’estate della movida sfrenata, specialmente in centro storico – commenta Gennaro Esposito, presidente del Comitato Vivibilità Cittadina – Stiamo assistendo ad assembramenti privi di ogni regola. La movida di questo agosto è enorme, e incomparabile a quella dei mesi estivi degli anni scorsi. Tanti giovani hanno molta voglia di rifarsi dalle restrizioni dei mesi passati. Da Calata Trinità Maggiore ai Quartieri Spagnoli i locali stanno aperti fino alle 4.30. Questo divertimento è composto da più giovanissimi e da fiumi di alcol. I cicchetti a un euro o addirittura meno stanno impazzando, e questo ci preoccupa anche in funzione della salute dei ragazzi. Alcuni locali sono stati chiusi momentaneamente per Covid, dopo la positività di membri dello staff, sia a Bellini che ai Quartieri. In strada si trovano quasi tutti minorenni, provenienti da ceti sociali che presumibilmente non hanno più la forza economica, dopo la pandemia, per andare in vacanza».
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Il Mattino