Piano ospedaliero e punteggio dei Livelli di assistenza (Lea): per la Campania non ci sono né trionfi né bocciature nel confronto che si è tenuto ieri, ai...
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Ma andiamo con ordine e partiamo dall'esame del piano ospedaliero. La premessa è che tale documento era in prevalutazione al tavolo tecnico chiamato a verificarne la rispondenza agli standard fissati dal decreto Balduzzi (numero 70 del 2015). La Regione aveva già risposto ad alcune precedenti osservazioni di merito dei ministeri vigilanti. Alla luce del confronto di ieri la Regione ha preso l'impegno di ultimare, entro il 30 novembre, l'assetto definitivo che risponde a tutte le osservazioni fatte. Alcuni dipartimenti di emergenza di I livello (media complessità), in molti casi configurati inizialmente monchi di alcune discipline per limiti strutturali, andranno ridisegnati con un assetto completo. Da ciò discenderà l'incasso delle risorse per l'edilizia sanitaria (circa 1,2 miliardi in varie tranche) da utilizzare per gran parte a tali scopi. «Proporremo nella redazione finale del piano ospedaliero un rilevante aumento di Dea di I Livello - dice De Luca in una nota - e tra questi anche Polla, Sapri e Sarno. È stata inoltre ribadita l'istituzione del pronto soccorso a Sant'Agata dei Goti, nel Sannio». La versione conclusiva del piano ospedaliero sarà approvata entro dicembre. «Questo consentirà di non bloccare i programmi relativi alle assunzioni di personale e di procedere a ulteriori stabilizzazioni di personale precario». De Luca ha sollecitato anche il rapido sblocco del programma di edilizia ospedaliera relativa all'articolo 20, al di là dei grandi progetti, per consentire a decine di strutture ospedaliere di intervenire in tempi immediati».
Se Valeria Ciarambino, consigliere regionale dei 5 Stelle, parla di «bocciatura del piano ospedaliero», in rivolta ci sono anche i sindacati della dirigenza medica che rivendicano di aver per primi indicato le incongruenze della rete dei pronto soccorso e chiedono a gran voce una stagione di dialogo con la Regione del tutto assente. Questa è inserita tra le ragioni del sit-in dei camici bianchi in programma oggi alle 11 sotto Palazzo Santa Lucia in concomitanza con lo sciopero nazionale di categoria rivolto all'indirizzo del Governo centrale. Insufficienza del finanziamento per il Fondo sanitario nazionale, garanzia dell'assistenza e degli investimenti nel patrimonio edilizio sanitario e tecnologico, il mancato incremento delle risorse destinate all'assunzione del personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e il mancato finanziamento aggiuntivo per i contratti di formazione specialistica i principali punti della vertenza. Su scala regionale i sindacati chiedono inoltre al governatore di «intervenire sui manager per velocizzare i concorsi e la stabilizzazione dei precari». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino