Pompei: ex polverificio borbonico, sequestrata una coltivazione di marijuana | Video

Pompei: ex polverificio borbonico, sequestrata una coltivazione di marijuana | Video
I carabinieri hanno sequestrato nove tonnellate di marijuana. Diciottomila piante. E non in un luogo qualunque, ma in un fondo demaniale acquisito dal parco archeologico...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

I carabinieri hanno sequestrato nove tonnellate di marijuana. Diciottomila piante. E non in un luogo qualunque, ma in un fondo demaniale acquisito dal parco archeologico di PompeiUtilizzando anche i droni, i militari hanno individuato la coltivazione in un'area di 2.000 metri quadrati, tra l'ex polverificio borbonico e il centro commerciale «La Cartiera». E ora sono sulle tracce del gruppo che aveva organizzato l'attività illecita, impossessandosi del sito protetto alla vista da una fitta vegetazione selvatica e accessibile solo da un angusto cunicolo ricavato nel muro di cinta dell'edificio voluto da Ferdinando II, penultimo re di Napoli. 

Anni di abbandono avevano portato a trasformare l'intero complesso, nel comune di Scafati, in «vera e propria discarica abusiva», ammette il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, spiegando che da oltre un anno l'ente sta procedendo alla bonifica dai rifiuti e non solo «per liberare l'area e poter avviare il cantiere di recupero e restauro che consentirà la riapertura al pubblico di 5 ettari del parco storico, caratterizzato dal lunghissimo viale dei Platani in doppio filare». Al via anche la procedura per dotare tutto il perimetro di un sistema di videosorveglianza. «Una volta attiva - aggiunge Zuchtriegel -, la rete consentirà di avere il pieno controllo del monumento».

m.p.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino