Ci pensa eccome se ci pensa il sindaco Luigi de Magistris alla candidatura per sfidare Vincenzo De Luca e tutto il resto dei partiti alle regionali. A spingerlo in quella...
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In questo contesto de Magistris ci sguazza. Il fratello Claudio si sta muovendo per costruire una alleanza civica e i viaggi romani del sindaco non sono sfuggiti ai palazzi della politica della Capitale. Boatos da Montecitorio accreditano la tesi che de Magistris potrebbe fare a breve la mossa del cavallo cioè prendere l'iniziativa di presentarsi alle Regionali con una lista sostenuta dalla sinistra e da civici e cercare di acchiappare gli scontenti del M5S che lo hanno già votato due volte alle comunali. Tra i corridoi del Parlamento si vocifera di un'interlocuzione anche con l'ala che fa riferimento al presidente della Camera Roberto Fico che come anticipato da Il Mattino il sindaco ha incontrato giovedì scorso. Ma al di là di queste indiscrezioni de Magistris sa benissimo che di fatto l'avventura a Napoli è finita perché non ha più una maggioranza. E se scavalla le regionali senza candidarsi un minuto dopo potrebbe incorrere nella sfiducia. A tutti a quel punto farebbe comodo lo scioglimento del Comune e un commissario per preparare bene la campagna elettorale. Viceversa anche se non facesse il presidente, in Regione avrebbe due anni di tempo per continuare a costruire il suo progetto per candidarsi alle politiche. Il dato è che in casa arancione si fanno i conti per verificare le date di eventuali dimissioni. Per arrivare all'election day cioè il voto assieme alla Regione dovrebbe dimettersi entro luglio. Una mossa che sconvolgerebbe i piani del Pd che non ha il candidato a sindaco e disturberebbe di sicuro anche De Luca, non solo per la concorrenza, ma perché storicamente a Napoli tira molto di più l'elezione del sindaco che quella per il governatore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino