Regionali Campania 2020, de Magistris medita la candidatura: la decisione in dieci giorni

Regionali Campania 2020, de Magistris medita la candidatura: la decisione in dieci giorni
di Luigi Roano
Mercoledì 10 Giugno 2020, 09:00
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Ci pensa eccome se ci pensa il sindaco Luigi de Magistris alla candidatura per sfidare Vincenzo De Luca e tutto il resto dei partiti alle regionali. A spingerlo in quella direzione c'è il gruppo politico dei consiglieri comunali che ieri sera ha incontrato insieme al segretario di demA Carmine Piscopo - che ha una posizione più morbida - per circa due ore: «Scendiamo in campo subito e mandiamo a casa noi chi ci vuole cacciare» lo slogan della riunione. La strategia della sopravvivenza a tutti i costi - in buona sostanza - non piace a nessuno, nemmeno al sindaco che si è preso ancora un po' di tempo prima di sciogliere la riserva: entro il 20 comunicherà la sua decisione sulla candidatura. Tant'è ci sono anche posizioni diverse, non la maggioranza, ma ci sono. Claudio Cecere, consigliere comunale e componente del gruppo politico, invita a verificare se ci sono ancora possibilità di ricomporre un quadro di centrosinistra. Cecere guarda lontano, alle elezioni comunali del 2021, ma paga lo scotto di essere molto vicino all'assessora Alessandra Clemente che già si immagina candidata alla conquista della fascia tricolore nel 2021. E l'aria tra gli arancioni è molto frizzante su questo punto tanto che il capogruppo Rosario Andreozzi è chiaro: «Mai con De Luca, oggi ancora più di ieri: non possiamo inserirci in una coalizione di cui fanno parte De Mita, Pomicino e Mastella. Anzi ci sorprende che Sandro Ruotolo si sia intestato una battaglia da nome altisonante per sostenere il governatore uscente. Per noi il coraggio è un'altra cosa, ovvero guardare al futuro per costruire un nuovo modello di politica dal basso che sia vicino ai bisogni della gente». Non sfuggirà che Sandro Ruotolo è lo zio della Clemente e che l'affondo di Andreozzi spezza definitivamente il filo politico con demA.
 


In questo contesto de Magistris ci sguazza. Il fratello Claudio si sta muovendo per costruire una alleanza civica e i viaggi romani del sindaco non sono sfuggiti ai palazzi della politica della Capitale. Boatos da Montecitorio accreditano la tesi che de Magistris potrebbe fare a breve la mossa del cavallo cioè prendere l'iniziativa di presentarsi alle Regionali con una lista sostenuta dalla sinistra e da civici e cercare di acchiappare gli scontenti del M5S che lo hanno già votato due volte alle comunali. Tra i corridoi del Parlamento si vocifera di un'interlocuzione anche con l'ala che fa riferimento al presidente della Camera Roberto Fico che come anticipato da Il Mattino il sindaco ha incontrato giovedì scorso. Ma al di là di queste indiscrezioni de Magistris sa benissimo che di fatto l'avventura a Napoli è finita perché non ha più una maggioranza. E se scavalla le regionali senza candidarsi un minuto dopo potrebbe incorrere nella sfiducia. A tutti a quel punto farebbe comodo lo scioglimento del Comune e un commissario per preparare bene la campagna elettorale. Viceversa anche se non facesse il presidente, in Regione avrebbe due anni di tempo per continuare a costruire il suo progetto per candidarsi alle politiche. Il dato è che in casa arancione si fanno i conti per verificare le date di eventuali dimissioni. Per arrivare all'election day cioè il voto assieme alla Regione dovrebbe dimettersi entro luglio. Una mossa che sconvolgerebbe i piani del Pd che non ha il candidato a sindaco e disturberebbe di sicuro anche De Luca, non solo per la concorrenza, ma perché storicamente a Napoli tira molto di più l'elezione del sindaco che quella per il governatore. 

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