Scudetto Napoli, il piano dei soccorsi: medici a piedi e 12 punti di primo soccorso

Medici, infermieri, volontari della protezione civile e guardie giurate pronti all'intervento

Tutto pronto a Napoli per la festa scudetto
«Si va avanti con riunioni di minuto in minuto», chiarisce Vincenzo De Luca a Santa Lucia presentando il piano Scudetto della Regione. Nonostante ieri mattina non...

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«Si va avanti con riunioni di minuto in minuto», chiarisce Vincenzo De Luca a Santa Lucia presentando il piano Scudetto della Regione. Nonostante ieri mattina non fosse ancora ufficiale lo spostamento del match del Napoli domenica alle 15 e ancora nessuno avesse chiesto formalmente un impegno della Regione per garantire i servizi essenziali durante i festeggiamenti. Ma è noto: il governatore non ama trovarsi impreparato davanti agli eventi e presenta il piano qualche ora prima che arrivi la certezza dello spostamento del match contro la Salernitana e la richiesta formale da parte di palazzo San Giacomo. In modo da garantire, è il pensiero di De luca, servizi in una giornata in cui la città dovrà affrontare l'impatto di oltre un milione di persone. «Mi raccomando serve responsabilità», avverte più volte l'ex sindaco di Salerno che lancia appelli a tutti affinché tutto si svolga senza incidenti.

Tutto si articola in tre capitoli: sanità, trasporti e sicurezza. Il nodo principale è proprio il primo e lo illustra il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva. Anzitutto i pronto soccorso del territorio saranno allertati (con tutto il personale possibile in servizio) mentre in alcuni punti strategici della città verranno collocati dei punti di primo soccorso segnalati con dei fari di colore rosso (12 in totale). Qui ci saranno medici, infermieri, volontari della protezione civile regionale e guardie giurate. In strada, dislocati nei punti strategici della città, ci saranno 40 autoambulanze, 8 motomediche, 4 golfcar e 65 coppie di soccorritori a piedi composte da un medico e un infermiere, che potranno così raggiungere determinati punti della città nonostante il previsto sovraffollamento. Dal Comune, invece l'ordinanza che vieta - su richiesta della Questura - da sabato e fino alle 12 di lunedì Primo maggio, fermata e sosta con rimozione coatta nel raggio di 300 metri dai presidi ospedalieri di pronto soccorso». Divieto che vale per Ospedale del Mare, ospedale Cardarelli, ospedale pediatrico Santobono, ospedale San Paolo, ospedale dei Pellegrini e Cto. «Temiamo un crash dei cellulari per cui non possiamo, vista la concentrazione di migliaia di persone, far riferimento ai cellulari - spiega Verdoliva - : per questo abbiamo messo in campo una rete di comunicazione radio parallela che vedrà le circa 200 persone impegnate ognuna con un contatto». 

«La manifestazione spontanea ci preoccupa molto di più rispetto a quella del 4 giugno - spiega il responsabile della centrale operativa del 118, Giuseppe Galano - quando ci sarà la festa ufficiale perché lì ci saranno i festeggiamenti che potranno essere controllati».

Si trasporti, invece, interviene il vertice Eav Umberto De Gregorio che annuncia un piano trasporti concentrato essenzialmente sul ferro, considerate le inevitabili difficoltà dal punto di vista della viabilità per autobus e navette. Con l'idea è quella di prolungare fino alla mezzanotte di domenica l'orario di esercizio di entrambe le linee della metropolitana e delle linee flegree. Anche se serpeggia molta preoccupazione da parte dei sindacati dei ferrotranvieri per possibili degenerazioni dei festeggiamenti. Infine il ruolo della Protezione civile con compiti di sicurezza. Non solo incanalare i flussi dei tifosi ma anche per proteggere e transennare fontane e opere d'arte onde evitare atti di vandalismo. 

«Abbiamo avuto una richiesta di 1.500 transenne, noi ne abbiamo in dotazione 500, in queste ore dobbiamo procurarci le altre. Ma serve avere un senso di responsabilità generale nel gestire un evento che si preannuncia come straordinario da tutti i punti di vista», puntualizza De Luca facendo presente come servono altri passaggi per mettere a punto un piano molto complesso. A cominciare «da un confronto con le organizzazioni sindacali, definire gli straordinari e soprattutto garantire la sicurezza che ci chiedono i nostri lavoratori. È un investimento - aggiunge De Luca - non banale quello che si deve fare, per quello che ci riguarda stiamo supportando nella misura maggiore possibile l'organizzazione di questi eventi». Infine un ultimo appello di De Luca: «Dev'essere una grandissima festa. Se ci sarà senso di responsabilità sarà una grande festa, altrimenti può essere un grande problema. Ripeto l'appello che ho rivolto soprattutto ai ragazzi dei quartieri: grande allegria ma grande responsabilità». 

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Il Mattino