Mulino era e mulino tornerà a essere. Magari destinato a ospitare la molitura di grani antichi, oltre che ad accogliere turisti e scolaresche. Certo è che il rudere...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LE INDICAZIONI
Non c'è un minuto da perdere. Il lato ovest del mulino, infatti, è sul punto di crollare. Ecco perché la ditta ingaggiata dalla società proprietaria dovrà puntellarlo per poi procedere al restauro secondo le indicazioni fornite dalla Soprintendenza: adeguamento antisismico attraverso un cordolo di concatenamento attorno all'edificio, restyling delle torrette utilizzando cerchiature in fibra di carbonio, pitturazione da eseguire con prodotti a base di calce. «L'edificio non cambierà aspetto, così da lasciare immutato il fascino del vallone, ma non resterà un contenitore vuoto», precisa Pontecorvo: l'idea è quella di ripristinare l'attività di molitura di grani antichi, magari in vista della realizzazione di particolari impasti e tipi di pane. Il luogo potrà essere visitato dai turisti a pagamento; residenti a Sorrento e allievi di tutte le scuole della Costiera, invece, potranno farlo gratis. «L'obiettivo è fare qualcosa di buono per la città e offrire un'opportunità di conoscenza ai giovani», aggiunge Pontecorvo. Ma prima di aprire il vallone dei mulini ai visitatori dovranno essere risolte diverse criticità. La prima? I costoni del canyon. Il Comune dovrà sistemare la parte al di sotto di via Fuorimura, che rientra nella sua proprietà, mentre la società di Pontecorvo curerà la messa in sicurezza delle porzioni al di sotto di villa La Rupe e dell'hotel Antiche Mura. Per garantire la massima sicurezza sarà creata persino una stazione meteorologica nella zona di Casarufolo: si tratterà di un'antenna alta poco più di un metro e mezzo, collegata agli uffici della Protezione civile locale e regionale, capace di trasferire in tempo reale a un esperto i dati relativi a vento, pioggia e pressione atmosferica. Monitorando le condizioni meteo sarà possibile gestire le visite al mulino in completa sicurezza evitando che, in caso di forte maltempo, i visitatori possano correre rischi a causa del torrente in piena che scorre fino al porto di Marina Piccola.
L'INVESTIMENTO
Ma come si accederà all'area? Su questo fronte, c'è già l'ok al ripristino del collegamento pedonale che parte da via Fuorimura e che, pur rimanendo di uso pubblico, sarà eseguito a spese della società Maccheronificio. Insomma, l'investimento non è di poco conto: basti pensare che solo per il consolidamento del mulino è stato stanziato più di un milione di euro. E nemmeno i tempi si annunciano brevissimi, visto che la sistemazione del mulino impegnerà gli operai fino a settembre; da ottobre, quando il Comune consente di eseguire lavori nel centro storico, si interverrà invece sulla scala di accesso al vallone. L'avvio dei lavori ha puntualmente destato polemiche e sospetti. Innanzitutto da parte del Wwf Terre del Tirreno, secondo il quale «il taglio della vegetazione spontanea è avvenuto nel periodo più delicato per gli uccelli e gli anfibi che nel delicato ecosistema del canyon trovavano rifugio», e poi da parte dei 5 Stelle, secondo il quale «il mulino cambierà il suo aspetto per consentire a qualcuno di fare soldi col placet del Comune». Secca la replica di Pontecorvo: «La mia società è pronta a discutere e condividere con le associazioni le strategie da adottare per la tutela dell'ambiente all'interno del vallone: non vogliamo distruggere quel luogo, ma dargli nuova vita». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino