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Meglio del pre-Covid. Questo agli sgoccioli è stato un settembre di boom turistico così intenso, nei numeri, da «sorprendere in positivo» gli stessi imprenditori. Il coro, quasi in corrispondenza con la giornata mondiale del turismo dell’altro ieri, è unanime, dall’Unione Industriali a Federalberghi, passando per Abbac: il trend di flussi e occupazione camere del mese in corso non solo segna una netta ripresa rispetto all’ultimo biennio di pandemia e restrizioni, ma supera addirittura del 5/10 per cento l’anno d’oro delle visite all’ombra del Vesuvio: il 2019. In prospettiva, sono già sold out alberghi e b&b per il ponte di Ognissanti. Bene ottobre grazie anche al torneo di tennis Atp in villa comunale e al Campania libri festival che però si concluderà il 2. Ma in tempi di guerra e crisi energetica, all’orizzonte per le aziende c’è anche qualche nube: su tutte, le agitazioni nelle compagnie di volo low cost (il 30 settembre scadranno gli accordi stagionali per alcune rotte nello scalo partenopeo) e il carovita. È proprio in questo senso che Gianna Mazzarella, presidente della sezione Turismo dell’Unione Industriali di Napoli, chiede a Giorgia Meloni di «mantenere la promessa sull’abbattimento dei costi dalle bollette».
Una crescita che, secondo l’Unione Industriali, si attesta tra l’8 e il 10 per cento, se si considera il quadrimestre maggio-settembre di 3 anni fa. Dato in linea con quello di Federalberghi: nel 2019 l’occupazione di camere a settembre era all’80%. Quest’anno siamo all’85% (contro il 78% dell’anno scorso). Numeri, insomma, che mostrano l’incremento della ripresa anche rispetto ad agosto quando le prenotazioni erano di due punti percentuali in meno rispetto allo stesso mese del 2021 (81% contro 83%, mentre l’occupazione camere del mese di agosto del 2020, nella fase post-lockdown, era appena al 48%). Da Abbac, associazione di categoria di b&b e affittacamere, si parla del 70% di presenze per il mese in corso. Oltre il 10% in più rispetto al ‘21. «È stato un ottimo mese - spiega Mazzarella - che ha stravolto in positivo le nostre aspettative, superando addirittura il 2019. Per quanto riguarda ottobre, però, non abbiamo ancora riscontri: tutta la stagione 2022 è stata caratterizzata da prenotazioni last-minute. La Campania sta lavorando da tempo per un allungamento della stagione: città e provincia hanno tutti gli strumenti per reggere i flussi.
Altri due temi caldi, posti da Federalberghi, sono la destagionalizzazione e la richiesta di aprire ai privati nella gestione della Mostra d’Oltremare. «Stiamo proseguendo un periodo piuttosto positivo - argomenta Salvatore Naldi, presidente di Federalberghi Napoli - Il mese di novembre, dopo il weekend di Ognissanti, non è ancora sugli stessi numeri di settembre e ottobre. Tra novembre, in parte dicembre, gennaio e febbraio, bisognerà lavorare di più organizzando eventi di spessore. Dobbiamo sfruttare il clima mite che il territorio offre nei mesi invernali, per rendere Napoli una destinazione stabile. Perciò è fondamentale che le sedi congressuali, in particolare la Mostra d’Oltremare, possano lavorare a pieno regime. Le istituzioni dovrebbero permettere anche ai privati di intervenire nella gestione della Mostra, per non perdere occasioni di indotto. Serve utilizzare al meglio i fondi che arriveranno nei prossimi mesi». «Nel 2019 non c’erano il Covid e la guerra: era un mondo più spensierato - dice il presidente Abbac Agostino Ingenito - Si trovava un volo a 15 euro e lo si prenotava. Il 30 settembre scadono alcune rotte aeree che atterrano su Napoli. E l’agitazione delle compagnie low cost inciderà non poco col prossimo sciopero del personale previsto per il primo ottobre. Il ridimensionamento dei voli riguarda tutta l’Europa. Siamo preoccupati: col carovita e il caro carburante, le compagnie low cost non riescono più a sostenere costi e dipendenti».
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Il Mattino