Ugo Russo, nello spot Opel spunta il murale abusivo: «Omaggio all'artista che l'ha disegnato»

Ugo Russo, nello spot Opel spunta il murale abusivo: «Omaggio all'artista che l'ha disegnato»
Una serie di interviste in giro per l'Italia per valorizzare la street-art e i principi dell'inclusività. È il progetto dell'azienda automobilistica Opel...

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Una serie di interviste in giro per l'Italia per valorizzare la street-art e i principi dell'inclusività. È il progetto dell'azienda automobilistica Opel che, però, nella sua tappa napoletana dello Street Art Tour è probabilmente scivolata su una buccia di banana. A Napoli la Opel ha girato il suo spot nel cuore dei Quartieri Spagnoli intervistando la street-artist Leticia Mandragora. Sullo sfondo c'era una delle sue opere più dibattute: il murale disegnato in memoria del baby rapinatore Ugo Russo, ormai da anni finito nell'occhio del ciclone alimentando un vivacissimo dibattito in città sull'opportunità di omaggiare un ragazzino morto mentre tentava di commettere una rapina. La scelta di Opel non è però passata inosservata da chi ha visto il filmato girato a Napoli. Sui social network in molti hanno protestato contro la scelta dell'azienda automobilistica di mostrare quel murale che il Comune di Napoli ha ordinato di rimuovere e la cui sorte resta ora appesa ad una decisione del Consiglio di Stato attesa nei prossimi mesi. 

A scagliarsi contro questa scelta, in prima fila, il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che da tempo si batte contro gli altarini e i murales dedicati a personaggi che delinquono. «Napoli - ha spiegato l'esponente di Europa Verde - non può essere rappresentata da opere raffiguranti delinquenti, rapinatori e camorristi. Ecco i risultati dell'apologia del sistema criminale. Invece di modelli positivi vengono esportati quelli sbagliati. L'accoppiamento Opel/Russo non è passato inosservato a molti cittadini napoletani che mi hanno segnalato la questione. Sul murale dopo le prime proteste della cittadinanza è stata aggiunta la scritta contro tutte le mafie. Peccato che proprio alcuni clan mafiosi della Sicilia siano venuti a omaggiare con un corteo il murale». Di qui la richiesta a Opel di fare chiarezza sulle proprie iniziative promozionali. «È gravissimo - ha spiegato Borrelli - che un'azienda mondiale utilizzi i simboli della delinquenza per farsi pubblicità. Non capiamo neanche come un'artista come la Mandragora abbia potuto concedersi per realizzare quel murale che tra l'altro risulterebbe essere stato realizzato senza permessi e le autorizzazioni dovute e quindi dovrebbe essere rimosso come deciso dai giudici. È vero che un artista ha il compito di suscitare emozioni, anche contrastanti, di creare delle discussioni e di dar voce al popolo ma non bisogna farsi ingannare dai racconti distorti della realtà. Per noi il popolo, quello vero, è quello che nonostante le mille difficoltà continua ad andare avanti nella legalità ed in nome della giustizia e non certo coloro che vivono nella criminalità ed educano i propri figli a vivere di illeciti ed espedienti. Per noi la pubblicità dovrebbero riceverla le vittime e gli eroi non i delinquenti». 

Sollecitata dal Mattino, Opel nulla spiega della scelta di includere il murale di Ugo Russo nella sua attività promozionale. «Opel - viene spiegato - vuole abbracciare le diversità ed è per questo che sta promuovendo la Street Art come forma di espressione artistica contemporanea. Nell'ambito dello Street Art Tour, Mr. Wany, protagonista della scena dello style writing e della street art, intervista alcune delle figure più rappresentative di questa scena in Italia. Leticia Mandragora è una artista che ha saputo dimostrare il suo grande talento in numerosi lavori. Leticia ha parlato in particolare di come una donna abbia saputo mettersi in evidenza in un contesto principalmente maschile ed è per questo motivo che riteniamo interessante il suo contributo. L'intenzione di Opel è puramente quella di rappresentare valori di inclusività e di affermazione femminile». 

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Il Mattino