Universiadi a Napoli, il «dramma» degli atleti: «Pizze, babà e sfogliatelle, qui troppe tentazioni»

Universiadi a Napoli, il «dramma» degli atleti: «Pizze, babà e sfogliatelle, qui troppe tentazioni»
Resistere alla pizza o alla mozzarella non è facile, soprattutto per un atleta a ridosso delle gare. La tradizione enogastronomica napoletana è famosa nel mondo e...

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Resistere alla pizza o alla mozzarella non è facile, soprattutto per un atleta a ridosso delle gare. La tradizione enogastronomica napoletana è famosa nel mondo e per gli atleti delle Universiadi - alloggiati nell'originale villaggio allestito su due navi da crociera nel porto di Napoli - il vero problema è proprio quello di non lasciarsi andare a scorpacciate soprattutto prima di gareggiare.


«Stamattina non sono riuscito a resistere a cornetto e cappuccino - ha ammesso il britannico Mark Pearce, oggi impegnato nelle qualificazioni dei 3000 siepi che ha abbandonato il salutare muesli - prima della gara in effetti ero un po' preoccupato perché a colazione mi sono lasciato andare...La qualifica fortunatamente è andata bene, nonostante la mia colazione non proprio dietetica».

«Non so quanto peso ho preso - esclama sorridendo il lanciatore tedesco Christian Zimmermann - prima di venire a Napoli per le Universiadi pesavo 135 chili, ma ora credo che questo peso sia cambiato vista anche la quantità e la qualità del cibo che abbiamo a disposizione sulla nave e al quale non riesco a rinunciare».

«I dolci sono buonissimi - esclama il decatleta australiano Alexander Diamond - confesso di averli assaggiati tutti quelli della tradizione napoletana. E fino ad ora in gara è andata bene». 
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Il Mattino