Appello per De Majo, il caso Yvonne De Rosa: «Io non ho firmato»

Appello per De Majo, il caso Yvonne De Rosa: «Io non ho firmato»
Yvonne De Rosa - la fotografa compagna di Roberto Fico - smentisce di avere firmato la l'appello di solidarietà nei confronti di Eleonora De Majo quello dei 300 artisti...

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Yvonne De Rosa - la fotografa compagna di Roberto Fico - smentisce di avere firmato la l'appello di solidarietà nei confronti di Eleonora De Majo quello dei 300 artisti arrivato all'indomani delle dimissioni dell'ex assessore alla Cultura. Appello di solidarietà arrivato l'altro ieri al Mattino dall'entourage della De Majo che, come pubblichiamo nella foto in pagina, porta in calce a fianco di centinaia di nomi anche quello di De Rosa.

Una firma, la sua, «genuinamente scambiata per adesione alla lettera». «Mi preme evidenziare come - racconta - pur avendo un nome ed un cognome ed un pensiero indipendente, un mio eventuale commento è stato comunque riportato, come spesso purtroppo accade, in virtù della mia relazione personale con Roberto Fico e non in quanto donna e artista impegnata da anni nel mondo delle arti contemporanee ed in attività di riqualificazione territoriale del centro storico». La De Rosa spiega come, secondo lei, sono andate le cose: «Una mia espressione di solidarietà in una chat nei confronti della dottoressa sarà stata, ne sono certa, genuinamente confusa con una adesione. Come mia abitudine in merito a questioni politiche, avevo deciso di non manifestare pubblicamente il mio pensiero e ribadisco di non aver firmato nulla». De Rosa ribadisce di tenere alla sua privacy e alla sua professionalità: «Se ad una donna viene data importanza politica in quanto donna di, compagna di si mette sul piatto servita la reazione social di coloro che dicono .. parla anche ma questa non sta zitta». Insomma, basta diritto di cronaca altrimenti si è complici di chissà quali malefatte che accadono sui social. Passiamo alla De Majo: come sono state raccolte le firme? «Delle modalità attraverso cui sono state raccolte le centinaia di adesioni alla lettera di ringraziamento - racconta l'ex assessora - non ne so chiaramente nulla essendo stata una manifestazione spontanea di artisti e operatori della città, anche se non ho difficoltà ad immaginare che molto sia stato fatto attraverso messaggi privati, trovandoci peraltro in una fase pandemica». La De Majo chiarisce bene il contenuto della chat: «Mi spiace se l'espressione di solidarietà che Yvonne ha manifestato in una chat sia stata genuinamente interpretata come un'adesione e soprattutto mi spiace se il suo coinvolgimento abbia comportato, come ho appreso, insulti sui social nei suoi confronti». Tono molto più confidenziale quello della De Majo verso la fotografa e sulla questione insulti sarebbe interessante sapere chi e perché l'ha insultata. Basta denunciare per mettersi al sicuro. Meglio fare nomi e cognomi di chi insulta.

La fotografa insiste sul tema social mettendolo in relazione all'informazione libera: «Pur desiderando sottrarmi a qualunque strumentalizzazione politica, non posso infine non rilevare che in conseguenza ed in dipendenza della pubblicazione dell'articolo di stampa, sono stata oggetto di insulti via social». Per la De Rosa «è essenziale rispettare un concetto fondamentale: il mio pensiero come donna e come artista ha una valenza politica personale ed indipendente. A questo punto chiudo la questione, voglio augurare il meglio alla dottoressa De Majo che, per quello che ho potuto constatare, nonostante le limitazioni della pandemia, ha mostrato un sincero e genuino interesse per le attività culturali dedicate alla cultura visuale della nostra città». Parola ancora alla De Majo: «So bene che cosa significa diventare oggetto della comunità del rancore che si scatena su quelle piattaforme. Colgo quindi l'occasione per esprimere la mia solidarietà a Yvonne, fotografa e operatrice infaticabile che quotidianamente si adopera per il riscatto culturale del centro storico. Con Yvonne ci siamo sentite per tutta la giornata di ieri su questa vicenda, condividendo il dispiacere per il fatto che si cerchi di mettere l'una contro l'altra due giovani donne che, ognuna nel proprio ruolo, cercano di destrutturare una società ancora drammaticamente maschilista».

Tutto nasce dopo le dimissioni della De Majo che ha provocato l'ennesima crisi politica in Comune con il sindaco Luigi de Magistris finito nel mirino dell'ex esponente della giunta arancione in quanto non avrebbe mantenuto le promesse sul suo progetto politico. Ma soprattutto, per la designazione di Alessandra Clemente a sua successore scelta che - secondo la De Majo - «sarebbe stata calata dall'alto senza nessuna condivisione». Da quel momento in poi si sono messi in moto una serie di meccanismi politici e soprattutto di ripicca che hanno innescato lo scontro con il sindaco. Con la De Majo che ha risposto all'accusa di «ingratitudine» lanciagli dall'ex pm con il resoconto del suo lavoro di assessora durato un anno e mezzo. Da cui è nata la lettera di ringraziamento fatta da 300 tra artisti ed esponenti del mondo della cultura tra cui anche alcune firme notoriamente vicine al sindaco. 

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Il Mattino