Aldo Masullo, l'omaggio in streaming di Marigliano a un anno dalla morte

Aldo Masullo, l'omaggio in streaming di Marigliano a un anno dalla morte
Se la Napoli delle istituzioni dimentica Aldo Masullo, a ricordarlo ci penserà invece Marigliano, di cui il professore era stato ospite in occasione del festival della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Se la Napoli delle istituzioni dimentica Aldo Masullo, a ricordarlo ci penserà invece Marigliano, di cui il professore era stato ospite in occasione del festival della filosofia «Risonanze filosofiche» nel luglio del 2018. Dalle 16.30 oggi diretta sulla pagina Facebok dell'associazione Oltremarigliano coordinata da Francesco Prudente e da Antonio Porcelli con alcuni allievi del grande maestro della fenomenopatia: Eugenio Mazzarella, Bruno Moroncini, Giuseppe Cantillo, Felice Ciro Papparo, Anna Donise, Paolo Augusto Masullo, Pino Ferraro e Nino Daniele.

«Masullo non è stato solo un grande filosofo ma a tutti gli effetti un precursore di un nuovo modo di pensare: il dialogo. Il professore, sempre disponibile ed aperto al confronto, non si è mai sottratto alle sfide del proprio tempo ed ha mostrato un amore empatico verso le giovani generazioni che per lui rappresentavano la speranza per costruire una società migliore», ricorda Rosa Anna Quindici presidente dell'associazione Oltremarigliano, di cui il professore fu socio onorario, a dimostrazione della sua militanza sul territorio, della sua reale attenzione all'impollinazione possibile con la cultura, non solo grazie al lavoro degli atenei e delle istituzioni riconosciute, ma anche grazie a quelli che lui chiamava «i volontari della cultura». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino