La pazza gioia (e le offese che ci indignano)

La pazza gioia (e le offese che ci indignano)
Bellissimo e potente, il Napoli ha dato un’altra prova di forza a La Spezia, rimarcando la sua leadership. C’è chi comincia a fare i calcoli sulla data in cui,...

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Bellissimo e potente, il Napoli ha dato un’altra prova di forza a La Spezia, rimarcando la sua leadership. C’è chi comincia a fare i calcoli sulla data in cui, mantenendo questo passo, gli azzurri diventerebbero campioni d’Italia. Partita dopo partita, il sogno sta diventando realtà.

Certo, al Picco vi è stato un primo tempo non esaltante ma tutto si complica, anche per i più bravi e i più forti, quando gli avversari si chiudono in area. Per sbloccarla serve l’episodio favorevole o il colpo di classe e per il Napoli vi sono stati entrambi. Prima, dopo una manciata di secondi della ripresa, il braccio del difensore polacco Reca che ha consentito a Kvara di segnare su rigore. Poi la doppietta di Osimhen, un salto quasi da fermo e un colpo morbido su assist del georgiano, campione anche di altruismo come dice Spalletti. Che ha lanciato un bel messaggio dallo stadio dove aveva vissuto anni da onesto centrocampista di serie C a metà degli anni Ottanta, quando Maradona illuminava le domeniche col Napoli. «La Champions? A un certo punto o ci si accontenta o si raddoppia e noi abbiamo deciso di raddoppiare».

Luciano, dunque, non vede limiti per questa squadra che ha restituito a Napoli la voglia di sognare e ha ripulito l’immagine del calcio italiano, dimostrando quando possa essere bello, con i trascinatori Osi e Kvara che hanno segnato quasi la metà dei gol azzurri (47 per cento).

Questo sul campo grazie al Napoli. Perché fuori continua ad essere «tutto uno schifo» come ha detto Diego Maradona jr nell’intervista di Bruno Majorano che potete leggere in queste pagine dopo aver saputo dei vergognosi cori contro suo padre, morto più di due anni fa, da una parte di tifosi dello Spezia. Gente che non dovrebbe mai entrare in uno stadio e che invece fa quello che vuole, insultando la memoria di Maradona e offendendo Spalletti, oltre che i napoletani. Sarebbe stato significativo un gesto dell’arbitro Di Bello e del responsabile dell’ordine pubblico al Picco: l’interruzione della partita. E sarebbe importante che la Procura federale, oltre a interessarsi di un 85enne radiato come Moggi che passeggia sul campo prima di una partita della Juve Primavera, aprisse un fascicolo su quanto è accaduto ieri a La Spezia nel caso il giudice sportivo non adotti adeguati provvedimenti. Ma è impossibile che gli ispettori federali non abbiano ascoltato quelle cose vomitevoli. E, per cortesia, che non sia la solita multarella da 10mila euro.

Eppure, proprio uno dei calciatori azzurri insultati da una frangia di tifosi spezzini per il colore della sua pelle aveva dato un bel segnale: Osimhen, dopo aver colpito casualmente una ragazza con una pallonata durante il riscaldamento, è balzato in curva e le ha chiesto scusa. Poi sono partiti i cori anche contro di lui. Riusciremo un giorno a liberarci di tutto questo schifo?

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Il Mattino