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Non si sono avvalsi ma hanno risposto a tutte le domande ribadendo quanto già detto martedì sera quando, accompagnati dal loro legale, hanno varcato la soglia della stazione dei carabinieri Gianicolense per costituirsi. Si è concluso l'interrogatorio di garanzia dei due fratelli, nati ad Aprilia da genitori magrebini, Adam e Ahmed Ed Drissi, accusati dell'omicidio in concorso di Leonardo Muratovic, il pugile 25enne accoltellato sul lungomare di Anzio.
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I due ragazzi hanno ricostruito i dettagli di quella serata, fornendo la loro versione su quanto accaduto prima dentro e poi fuori La Bodequita, il locale nel dove già un anno fa Muratovic si era reso protagonista di una rissa.
«Mi sono difeso, ma è stata una tragedia», ha detto Adam. Il fratello più grande, invece, Ahmed - che vanta diversi precedenti specifici e che fu arrestato sempre ad Anzio dai carabinieri nel 2016 dopo aver esploso con un complice cinque colpi di pistola contro l'abitazione di un pregiudicato di 30 anni - si è dichiarato estraneo alla morte del pugile, dicendo che sì, gli aveva intimato di uscire dal locale e di aver preso parte alla rissa anche fuori dal locale ma di non averlo colpito a morte.
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Il Mattino