Città di Castello, donati gli organi di Diego Cavalli

Diego Cavalli, il 40enne caduto da un terrazzo a Ferragosto
CITTA' DI CASTELLO - La macchina della solidarietà si è messa in moto mercoledì pomeriggio, all'accertamento della morte cerebrale di Diego Cavalli,...

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CITTA' DI CASTELLO - La macchina della solidarietà si è messa in moto mercoledì pomeriggio, all'accertamento della morte cerebrale di Diego Cavalli, il 40enne caduto da un terrazzo a Ferragosto mentre giocava con i parenti, facendo loro un gavettone. Il dolore straziante per la famiglia, per le comunità di Città di Castello, Umbertide, Pieve Santo Stefano, dove l'uomo in qualche modo ha lasciato traccia, dà la forza per una scelta di vita. «Notte di espianti, non capitava da tanto tempo», racconta l'anatomopatologo Michele Giansanti, uno degli ingranaggi, non il solo, che ha permesso a quella macchina di giungere a destinazione. Anestesisti, immunologi, radiologi, ed ancor prima i medici legali, infine anche i patologi si sono mobilitati. Ognuno al suo posto, ognuno con un compito da assolvere secondo competenze e saperi. «E' per tutto questo che non c'è fatica che non possa essere sopportata, non c'è sonno che non possa essere perduto anche se prossimi alla pensione, non si è poi così brillanti come da giovani». Non supereroi, ma professionisti determinati a salire e guidare quella macchina che porta speranza. «Una giovane vita si è spenta per un incidente, per una fatalità, ma per molti pazienti questa notte sarà di rinnovata speranza e per alcuni inizierà una vita nuova. L'ospedale non si ferma mai...di giorno...di notte...di agosto. Partono in aeroplano i chirurghi instancabili, già in preallarme, è di notte che le sale operatorie sono libere dall'attività programmata, in questa notte tutto deve concludersi». E per qualcuno il sole che sorge illuminerà davvero un altro giorno.

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Il Mattino