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Nel Donbass, tra gli orrori del conflitto, i tanti caduti, i continui e martellanti combattimenti, c'è uno YouTuber inglese che ora potrebbe essere accusato di crimini di guerra. Una telecamera e un canale con 246mila iscritti, dopo circa un decennio dal suo trasferimento in Ucraina, Graham Phillips è finito nella bufera a seguito di una sua intervista al connazionale Aiden Aslin, uno dei volontari britannici catturati dall'esercito di Putin mentre difendeva la città di Mariupol. Il primo ministro Boris Johnson si è detto preoccupato per i «messaggi di propaganda» di Phillips, mentre il parlamentare Robert Jenrick è andato oltre, dicendo che nel filmato di 45 minuti girato dallo YouTuber, si vede Aslin «ammanettato, ferito e interrogato sotto costrizione». Si tratta, secondo il politico inglese, di una chiara violazione delle convenzioni di Ginevra e che per questo Graham rischia di essere perseguito per «crimini di guerra».
Graham Phillips, chi è
La sua ascesa da una remota zona della Gran Bretagna a figura di interesse politico nazionale è stata decisamente bizzarra.
I suoi video in diretta su YouTube erano una novità all'epoca e il suo lavoro fu apprezzato dal Cemlino che lo utilizzò per un breve periodo come freelance. Phillips si è vantato poi di essere l'unico giornalista occidentale a partecipare a un tour della «leggendaria flotta russa del Mar Nero» e di aver potuto osservare «la potenza dell'ammiraglia Moskva», recentemente affondata dai missili ucraini. Durante la pandemia era tornato nel Regno Unito, per poi recarsi ancora una volta, dopo lo scoppio del conflitto, nelle aree dell'Ucraina controllate dai russi. Non è chiaro come sia finito in quella stanza ad intervistare Aslin, anche se questo può avergli dato la notorietà che ha sempre cercato. Ma, forse, non solo quella.
Il Mattino