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Il padre dell'ematologia italiana si è spento. Sante Tura, considerato tra i padri fondatori dell'ematologia italiana, quale branca specialistica della medicina interna, è morto nella sua casa di Bologna all'età di 92 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato dall'Università di Bologna, di cui era professore emerito di ematologia. «Tura è stato un ricercatore illuminato che, con i suoi studi, ha contribuito significativamente ai progressi nella diagnosi, terapia e cura delle malattie ematologiche neoplastiche nell'arco degli ultimi 50 anni», sottolinea l'Alma Mater. Nato a Faenza il 20 maggio 1929, Tura si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Bologna nel luglio 1954 e, dallo stesso anno, è stato studente interno nell'Istituto di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica dell'Università di Bologna, diretto dal professore Domenico Campanacci. Dopo la specializzazione in ematologia presso l'Università di Modena, Tura ha ottenuto l'incarico dell'insegnamento di Ematologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia a Bologna dove è diventato ordinario dal 1976 e, dallo stesso anno, direttore della Scuola di Specializzazione in Ematologia.
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Sante Tura è stato direttore del Servizio di Ematologia presso l'Ospedale Sant'Orsola di Bologna, dal 1974, successivamente divenuto Istituto di Ematologia "Lorenzo e Ariosto Seràgnoli", incarico mantenuto fino alla cessazione dal servizio nel 1999; presidente della Società Italiana di Ematologia e maestro della Scuola Ematologica Bolognese da lui costituita nei primi anni '70. Il professore Tura è stato il volano della crescita e progressiva affermazione nazionale e internazionale dell'Ematologia bolognese, traguardo raggiunto grazie alle sue doti di ricercatore, ma anche al sostegno della famiglia Seràgnoli, costante in oltre 40 anni.
Il Mattino