No pass, chat calde ma piazze vuote. Si sgonfia la rivolta: il movimento è in crisi

No pass, chat calde ma piazze vuote si sgonfia la rivolta: il movimento è in crisi
Si sgonfia la manifestazione No Pass in tutto il Paese. L'appuntamento numero venti, nel calendario dei sabati di protesta, ha registrato un primo grande flop su scala...

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Si sgonfia la manifestazione No Pass in tutto il Paese. L'appuntamento numero venti, nel calendario dei sabati di protesta, ha registrato un primo grande flop su scala nazionale. Le manifestazioni che hanno visto ampie adesioni iniziano a soffrire un numero basso di partecipanti. Da Milano a Roma, da Trento a Taranto non si parla più di migliaia di uomini e donne ma di sparuti gruppetti. Un calo, forse, dovuto ai maggiori controlli di polizia e carabinieri o ad una minore forza propulsiva dello stesso movimento. Oppure a un mix di entrambi i fattori. Ad ogni modo la flessione c'è e pare essere evidente, la discesa verticale dei manifestanti fotografa un movimento entrato in una fase di crisi.

Anche perché il dato del 4 dicembre non è isolato, indica un trend al ribasso in atto da metà novembre. Ma se le piazze vedono meno manifestanti i canali su Telegram, o su altre piattaforme di messaggistica, continuano a ribollire. Per questo il Cnaipic prosegue nella sua attività di monitoraggio. 

L'appuntamento di sabato a Roma era al Circo Massimo. Qui si sono riunite 500 persone. La Capitale, sino a un paio di mesi fa, era il punto di riferimento. La Citta Eterna è stata il palcoscenico per le manifestazioni più calde. L'esempio è rappresentato da ciò che è accaduto il 9 ottobre, quando piazza del Popolo era stracolma di persone. Una protesta poi degenerata nell'assalto alla sede della Cgil da parte di un centinaio di attivisti guidati dai vertici del partito di estrema destra Forza Nuova. 

 

Un'altra città in cui puntualmente si sono organizzati cortei No Pass di un certo peso è Milano. Ieri ha registrato numeri bassissimi di presenze. 

Le proteste si sono svolte in due piazze distinte e in qualche modo molto diverse. Da una parte i No pass «dialoganti» che hanno organizzato un presidio all'Arco della Pace preavvisando la questura. Dall'altra gli «irriducibili» di piazza Fontana, ormai da diversi sabati migrati in Duomo. Il risultato in entrambi i casi è stato simile, bassissima affluenza. La sensazione, come ha sottolineato il prefetto Renato Saccone, è che i numeri e la portata delle proteste contro il certificato verde siano ormai ridimensionati. 

Milano sta «progressivamente isolando» il movimento che sembra essere diventato «un corpo estraneo, autoreferenziale - ha spiegato Saccone - più testimonianza che un movimento con una piattaforma di rivendicazioni». Lo stesso concetto l' aveva rappresentato, su scala nazionale, il ministro degli Interni: «Mi pare che in questo momento - ha spiegato a fine novembre il titolare del Viminale - le manifestazioni si stiano svolgendo con una minore presenza». Per tornare ai sabati ordinari servirà ancora un po' di pazienza.

Un'altra città al centro di importanti proteste No pass è Trieste. Sabato, 250 persone - secondo i dati diffusi dalla Questura - hanno preso parte alla manifestazione organizzata dal «Fronte del dissenso». Anche qui poche centinaia di persone, come a Milano e a Roma. 

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Il Mattino