BELLUNO - Sono ancora più agghiaccianti le accuse che hanno condotto in carcere, per la seconda volta in due settimane, il 26enne pedofilo della Valbelluna. La prima...
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La nuova inchiesta è coordinata dalla Procura distrettuale di Venezia: è sua la competenza in casi di immagini pedopornografiche, che è una delle nuove contestazioni. Le vittime sono tre minorenni, giovanissimi. Il 26enne, secondo quanto è stato ricostruito dalla Procura di Venezia, avrebbe contattato e fatto cadere in trappola le sue giovani vittime tramite Facebook. Le avrebbe adescate tramite un falso profilo in cui si presentava come una ragazza. Nel profilo della finta ragazzina, si presentava con foto osè, molto ammiccanti, anche nudi, attirando inevitabilmente la curiosità dei coetanei. La finta lei poi attirava i ragazzini in chat e chiedeva loro di inviare foto hard. «Dai fammi vedere come sei, io ti ho girato la mia foto ora fallo tu»... Leggi l'articolo completo su
Il Mattino