E’ stato denominato Life Asap (Alien species awareness program) il nuovo progetto cofinanziato dalla Commissione Europea che vede promotori ISPRA ( l’Istituto...
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Una vera e propria invasione di animali marini e non che, complici i cambiamenti climatici e il riscaldamento delle acque, ha visto un forte incremento di specie invasive tanto che, nel nostro Paese, ha fatto registrare lo stratosferico dato del +96% in 30 anni. Arrivate via mare, grazie al Canale di Suez ad esempio, o importate volontariamente da personaggi senza scrupoli o da turisti poco accorti, molte specie di animali non originari dei nostri territori e delle nostre acque, hanno trovato “terreno fertile” e predatori assolutamente impreparati a cacciare i nuovi arrivati che, negli anni, si sono riprodotti a dismisura occupando aree sempre più grandi e danneggiando la fauna locale.
Pesci come il pesce palla argenteo o lo squalo tigre, insetti aggressivi, roditori, sono migliaia le specie che rappresentano una vera e propria minaccia alla biodiversità e alla distruzione dell’habitat che eravamo abituati a conoscere e studiare, minacciando addirittura l’esistenza futura di moltissime specie autoctone. La risposta alla crescente minaccia data dalle specie aliene l’aveva data il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea che, dopo aver visto le diverse direttive approvate nel merito dai vari Paesi dell’Unione, hanno approvato il Regolamento 1143/2014 con le disposizioni “volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”.
Il Regolamento, entrato in vigore dal 1 gennaio 2015, prevede che i Paesi Membri attuino tutta una serie di misure gestionali per le specie aliene più pericolose e invasive.
Il Mattino