La spinta nel fiume è stata data per uccidere e chi ha compiuto quel gesto va condannato al massimo della pena. La procura oggi ha chiesto di condannare all’ergastolo...
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Studente americano morto nel Tevere, un video inchioda Galioto: «Con quella spinta voleva ucciderlo»
La richiesta è stata avanzata dai pm Nadia Plastina e il pm Gennaro Varone che proprio nell’ultima udienza hanno deciso di inquadrare l'omicidio non più come preterintenzionale ma volontario.
L’aggravamento dell’imputazione e arrivata dopo la proiezione in aula del video, ricavato da un sistema di sicurezza puntato sotto Ponte Garibaldi, che riprendeva la tragedia. Mentre Beau è circondato da quattro persone, si nota in lontananza un'ombra uscire dal buio e spingere di scatto la vittima giù in acqua, così come cristallizzato da una perizia dei carabinieri sulle immagini. Un atto volontario, per il pm, e commesso da Massimo Galioto. Per il punkabbestia è scattata di nuovo così l’accusa originaria. Il punkabbestia era stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario, imputazione poi bocciata dai giudici del Riesame. I giudici della corte di assise potrebbero decidere in giornata.
Per il difensore di Galioto Michele Vincelli, “dal video si vede che l'unica persona che si avvicina a Beau Solomon e che entra in contatto con lui emerge dall'ombra e non è per niente entrato con la vittima precedentemente”. Galioto nel frattempo è libero e ha assistito all’udienza. Accanto i genitori della vittima arrivati dagli Stati Uniti.
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Il Mattino