«Tanti italiani si ammazzano per il fisco. Dovremmo proteggere quelli, altro che Saviano». Con un post su Facebook, Vittorio Sgarbi entra a gamba tesa nella polemica...
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Il ministro dell'Interno in un intervento ad Agorà avrebbe affermato: «Scorta a Saviano? Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all'estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani. Gli mando un bacione».
Immediata la replica dello scrittore: «E secondo te, Salvini, io sono felice di vivere così da 11 anni? Da più di 11 anni. Ho la scorta da quando ho 26 anni, ma pensi di minacciarmi, di intimidirmi? In questi anni sono stato sotto una pressione enorme, la pressione del clan dei Casalesi, la pressione dei narcos messicani. Ho più paura a vivere così che a morire così. E quindi credi che io possa avere paura di te?».
E ora l'intervento di Sgarbi. Come riporta Dagospia, il critico d'arte, intervenuto al programma radiofonico La Zanzara, avrebbe affermato: «Saviano è l’unico che sente la scorta come un tormento. Allora solleviamolo da questo tormento. Vi risulta che la Casellati, o altri, vivano la scorta come una limitazione della libertà? No. La scorta è un vantaggio pazzesco, i semafori, i parcheggi, tutto. Nel suo caso la scorta è un privilegio conquistato col vittimismo. Solo per lui è una limitazione della libertà, tutti quelli che scrivono di mafia dovrebbero correre lo stesso rischio. La scorta ha per caso limitato la libertà di Berlusconi? Lui se l’è inventato paro paro il problema, è solo un privilegio».
E poi avrebbe concluso parlando della proposta di Salvini: «Chiudere le cartelle esattoriali? D’accordissimo. Tanti italiani si ammazzano per il fisco. Dovremmo proteggere quelli altro che Saviano».
Il Mattino