Acciaio «scadente e non conforme», imprenditrice a processo per truffa

Acciaio «scadente e non conforme», imprenditrice a processo per truffa
È di circa 70mila euro la cifra finita al centro di una presunta truffa commessa da un'imprenditrice di una società con sede a Torino, ma con quella legale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È di circa 70mila euro la cifra finita al centro di una presunta truffa commessa da un'imprenditrice di una società con sede a Torino, ma con quella legale ubicata in Puglia, ora attesa dal processo fissato dinanzi al tribunale monocratico di Nocera Inferiore. Secondo le accuse della Procura, la donna avrebbe venduto ad una società di Mercato San Severino, un partita di materiale fabbricato di acciaio, «attestandone la conformità all'ordine e alla documentazione fornita». Il raggiro, in sostanza, avrebbe indotto in errore la società acquirente della merce. Le stesse referenze non corrispondevano alle indicazioni inizialmente fornite. Il danno ammonta, secondo i calcoli, a 71mila euro. Il materiale acquistato non corrispondeva a quanto stabilito, con l'acciaio risultato affetto da alcuni difetti.


Secondo le ricostruzioni, la legale rappresentante, ora finita a processo con un decreto di citazione diretta a giudizio a firma del pm Viviana Vessa, era anche recidiva. Gli episodi risalgono al 17 maggio 2014, con la consumazione della truffa, a danno di un altro imprenditore della Valle dell'Irno. Quest'ultimo, presa coscienza della qualità della merce ricevuta, decise di sporgere denuncia alle forze dell'ordine, dopo aver verificato la mancata corrispondenza dell'oggetto di acquisto. L'attuale processo è fissato per il prossimo 23 settembre dinanzi al tribunale monocratico.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino