Dalla GMG parte l'Sos per l'ambiente e il clima, la Pastorale di Salerno: «Facciamo rete per cambiare le cose»

«Troppo spesso ci comportiamo come se il mondo ci appartenesse, non ci curiamo a sufficienza dell'ambiente intorno a noi e dimentichiamo di esserne responsabili».

Un momento di riflessione
Il cambiamento climatico e ciò che i giovani possono fare per dare una mano a contrastare un fenomeno devastante per il pianeta. Questo il principale tema trattato nella...

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Il cambiamento climatico e ciò che i giovani possono fare per dare una mano a contrastare un fenomeno devastante per il pianeta. Questo il principale tema trattato nella giornata di ieri a Lisbona, dove si sta svolgendo la Giornata Mondiale della Gioventù, cui anche i pellegrini italiani ed in particolare quelli della delegazione della Pastorale Giovanile di Salerno hanno partecipato con grande entusiasmo.

«Durante la catechesi - spiega Noemi Maddaluno - si è parlato della forte connessione che caratterizza il mondo globalizzato di oggi e del fatto che siamo la prima generazione ad essere consapevole del cambiamento climatico e anche l'ultima che può intervenire per mitigare gli effetti disastrosi che sta già avendo sul nostro mondo. Troppo spesso ci comportiamo come se il mondo ci appartenesse, non ci curiamo a sufficienza dell'ambiente intorno a noi e dimentichiamo di esserne responsabili».

Ma c'è più di questo perchè «a un forte disinteresse infatti si associa la tendenza a ritenere di non poter essere fautori di un cambiamento, l'idea che l'azione del singolo non possa essere significativa. Tutto ciò porta alla diffusione di un atteggiamento di passività». Proprio qualche sera prima, quando a chiudere la giornata era stata la festa degli italiani, i giovani salernitani hanno notato «ragazzi che lasciavano cartacce e bottiglie per terra». Poi un movimento spontaneo ha cambiato tutto, spiega ancora Noemi: «Ho visto un ragazzo e poi una ragazza e poi un altro e un altro ancora alzarsi e raccogliere l'immondizia lasciata dagli altri e ho visto altri ragazzi seguire l'esempio di coloro che avevano iniziato a farlo poco prima. Questo dimostra che l'azione del singolo è rilevante, l'azione del singolo è motore di cambiamento, dimostra che osservandoci l'un l'altro e facendo rete possiamo recuperare un senso di autoefficacia e comprendere che nel nostro piccolo se non perdiamo la speranza possiamo passare dall'essere spettatori passivi a protagonisti attivi nella risoluzione dei problemi dei nostri giorni».

 

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Il Mattino