Morì cadendo da un capannone, mentre tentava di sostituire alcuni pannelli della copertura di una fabbrica, a Nocera Inferiore. Ci sarà il processo per la...
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Le accuse della Procura, nella figura del sostituto Roberto Lenza, contestano al 58enne una serie di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. E cioè, il non aver adottato alcuna impalcatura o ponteggio - dunque delle precauzioni - per scongiurare il pericolo di caduta per quel tipo di intervento. La vittima quel giorno giunse presso un capannone in via Prisco Palumbo, nel quartiere di Piedimonte, che era in disuso. Ma che l’amico aveva nelle sue disponibilità e al quale la vittima aveva chiesto come stessero andando alcuni lavori, che il primo stava effettuando da tempo. Questo almeno secondo le indagini condotte dai carabinieri del reparto territoriale. Il 64enne a quel punto tentò di sostituire alcune lamiere corrose dalle infiltrazioni d’acqua. Un modo per aiutare l’amico, ma non adottando le norme antinfortunistiche previste dal caso. Dopo aver poggiato i piedi su di una lastra di plexiglass, quest’ultima si ruppe, facendo fare a Cerrato un volo di almeno sei metri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino