Neonato con sindrome di Noonan torna a casa grazie alla cura sperimentale

Neonato con sindrome di Noonan torna a casa grazie alla cura sperimentale
Lo sguardo dolce e la forza di un «guerriero». Lui è Francesco, un bimbo di nove mesi, originario del paese di Benvenuti al Sud, salvo grazie a una cura...

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Lo sguardo dolce e la forza di un «guerriero». Lui è Francesco, un bimbo di nove mesi, originario del paese di Benvenuti al Sud, salvo grazie a una cura sperimentale messa in atto dall’equipe medica del reparto di Neonatologia dell’ospedale Monaldi di Napoli. E dal 24 dicembre, dopo lunghi nove mesi di degenza, è tornato finalmente a casa, nella frazione Alano, tra le braccia dei suoi genitori, Mariassunta Mazzeo e Giuseppe Della Torre. Il loro «bambinello» ora è fuori pericolo e potrà condurre una vita normale. «Vogliamo ringraziare il primario Giovanni Chello e tutti coloro, tra medici, infermieri e Oss, che si sono presi cura di nostro figlio in questi lunghi nove mesi - raccontano i genitori - È stata una lunga battaglia e se oggi siamo nuovamente a casa con nostro figlio il merito è di un’equipe medica altamente professionale e di un’eccellenza unica in Campania come il Monaldi». Una storia travagliata sin dal primo giorno di vita, quella di Francesco, costretto alla ventilazione meccanica a causa di un’ipertrofia cardiaca. Dopo vari esami e approfondimenti, la diagnosi dell’equipe medica del dottor Chello e del Centro delle Malattie Rare del Monaldi, non lascia spazio a dubbi: il neonato cilentano è affetto da una rara malattia genetica chiamata la sindrome di Noonan.

«Non ci siamo mai abbattuti e abbiamo sempre confidato nel lavoro dei medici» aggiungono Mariassunta e Giuseppe. E mostrano anche grande forza e coraggio, firmando l’autorizzazione alla somministrazione di una terapia sperimentale proveniente dagli Stati Uniti. Il risultato? Straordinario. Francesco, grazie a questa cura, ha iniziato a respirare autonomamente e lo scorso 24 dicembre, proprio alla vigilia di Natale, ha potuto fare il regalo più bello ai suoi genitori, tornare a casa insieme a loro. «Ci mancherà il nostro piccolo che ci ha regalato in otto mesi dei sorrisi grandi - spiega il dottor Chello, ai microfoni di terranostranews.it - Il punto di forza del nostro lavoro è la squadra che ogni giorno si coordina e pianifica ogni cura e attività affinché ogni nostro paziente stia bene e possa ritornare a casa sua e nella sua famiglia». Una storia a lieto fine, quella del piccolo «guerriero» cilentano, che, dopo aver vissuto praticamente sin dalla nascita in ospedale, può adesso tornare a sorridere alla vita con serenità. «Non potevamo chiedere un regalo più bello per questo Natale - concludono i genitori - Non smetteremo mai di ringraziare il dottor Chello e tutti coloro che hanno accudito e curato il nostro piccolo. Oggi, vederlo finalmente a casa con noi, è una gioia indescrivibile».

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Il Mattino