Podista trovato morto nel dirupo, c'è il j'accuse dei suoi familiari

Podista trovato morto nel dirupo, c'è il j'accuse dei suoi familiari
I familiari di Francesco Gioviale vogliono la verità, non credono all’ipotesi del malore. «Abbiamo chiesto al sostituto procuratore Maria Chiara Minerva - dice...

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I familiari di Francesco Gioviale vogliono la verità, non credono all’ipotesi del malore. «Abbiamo chiesto al sostituto procuratore Maria Chiara Minerva - dice per conto della famiglia l’avvocato Marco Martello - di accertare eventuali profili di responsabilità penale in capo agli organizzatore dell’evento sportivo. Trattandosi di una gara organizzata con il supporto della Federazione italiana di atletica leggera occorre verificare se la segnalaletica del percorso, apposta sul perimetro di gara, abbia garantito la messa in sicurezza di tutti i partecipanti».

Ad insinuare dubbi su quanto accaduto sono stati proprio gli esiti dell’esame esterno della salma del medico podista sotto le cui unghie sono state ritrovate tracce di terreno. Eventualmente il giovane sportivo ha tentato di aggrapparsi da qualche parte prima di scivolare nel burrone, quindi sarebbe caduto da vivo e non per aver perso i sensi. Proprio questi dettagli hanno spinto il legale di famiglia, l’avvocato Martello, non soltanto a chiedere di affidare il Garmin ai consulenti per la verifica dei parametri vitali del ragazzo al momento del sinistro, ma anche a svolgere un’attività investigativa che ha prodotto risultati degni di nota in merito alle misure di sicurezza adottate nella gara di sabato. Intanto l’autopsia è stata anticipata a ieri pomeriggio ed affidata al medico legale Gabriele Casaburi mentre la famiglia ha nominato un proprio perito, il medico Marina D’Aniello. 



Secondo quanto accertato dal legale della famiglia della vittima, non sarebbero state adottate le misure di sicurezza previste nel regolamento della stessa gara dove vengono indicate procedure specifiche che, secondo l’avvocato Martello, non sarebbero state adottate e per le quali è stato chiesto alla procura di fare accertamento, come la segnaletica, la documentazione cartografica, il rapporto di omologazione e la mappatura del percorso. In particolare il rilascio del certificato di omologazione, approvato dalla stessa Federazione, porterebbe responsabilità anche nei confronti della stessa. 



Quando si sono perse le tracce di Gioviale, il medico podista di 47 anni avrebbe appena iniziato l’ultimo chilometro di gara del Trial dei Monti Ebolitani. L’atleta dell’Isaura Valle dell’Irno non è mai arrivato al traguardo, e proprio questo dettaglio avrebbe messo in allerta i suoi compagni di squadra e gli organizzatori. Per tutta la serata di sabato l’uomo, che nella vita di tutti i giorni era sia un informatico che un apprezzato medico, è stato cercato sui monti, fino al ritrovamento domenica mattina, senza vita, lungo un pendio del percorso. Probabile che sia scivolato mentre provava a recuperare terreno dagli avversar. Gioviale, infatti, al momento dell’incidente era in sesta posizione e nel trial vengono premiati i primi cinque classificati. 

 

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Il Mattino