Prof derisa, mea culpa degli allievi: «Non ci saranno denunce»

Prof derisa, mea culpa degli allievi: «Non ci saranno denunce»
«C’è qualcuno dall’esterno, forse un adulto, che non vuole il bene della scuola». Per Angela Nappi, preside del liceo Regina Margherita di Salerno,...

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«C’è qualcuno dall’esterno, forse un adulto, che non vuole il bene della scuola». Per Angela Nappi, preside del liceo Regina Margherita di Salerno, la diffusione in rete di video a ripetizione che riprendono una professoressa della scuola derisa da alcuni studenti è opera di una persona «estranea» alla scuola, probabilmente un «adulto», che a colpi di visualizzazioni punta a macchiare l’immagine storica di un liceo di oltre 1.200 studenti. E saranno le indagini della polizia postale a fare chiarezza accertando i responsabili della divulgazione di video sensibili con una professoressa derisa e offesa nella sua reputazione pubblica e scolastica. Contestualmente saranno presi provvedimenti disciplinari a carico degli studenti che hanno realizzato i video in classe inquadrando sempre la professoressa presa di mira.


Al Regina Margherita c’è bisogno di tornare alla normalità. C’è fretta di tornare a parlare di progetti, di didattica, di competenze da trasferire. Un inizio anno scolastico del genere - contrassegnato da una diffusione di video virali che immortalano l’atteggiamento derisorio di una minoranza di studenti all’indirizzo di una docente - proprio nessuno se l’aspettava in via Cuomo. «Gli alunni e i docenti vorrebbero tornare alla normalità, vorrebbero quella tranquillità che serve per avviare regolarmente un anno scolastico impegnativo», afferma la preside Nappi, che ieri mattina ha visualizzato attentamente gli altri video messi in rete da ignoti che hanno come protagonista la stessa insegnante sbeffeggiata.


Da sabato sera i canali della rete hanno ospitato altri video che offendono l’immagine della scuola. «Un ultimo video che ritrae un alunno incappucciato è da condannare – osserva la preside – gli alunni interessati accetteranno la punizione da mettere in campo. Si tratta di una forma educativa non solo punitiva, che punta a rieducarli sull’uso corretto e maturo del cellulare». Ieri sono stati ascoltati altri studenti coinvolti nelle riprese di ulteriori video che deridono la persona e il ruolo della docente. «Gli studenti hanno fatto il loro mea culpa – annuncia la preside – il primo è stato l’allievo del video in cui si immortalava l’appello in una classe. Il ragazzo ha chiesto scusa». C’è stato un colloquio tra la Nappi e la docente derisa nei video. L’insegnante si è detta «mortificata» e «scossa» per quanto accaduto. Ma la stessa insegnante ha comunicato alla preside che non ha alcuna intenzione di sporgere denuncia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino