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Vivono a pochi chilometri di distanza ma sono divisi da un confine regionale. Non sono sposati, non convivono, magari stanno insieme da anni ma non si vedono da settimane perché il loro amore è appeso al colore di una Regione: gialla, rossa o arancione. E adesso il nuovo Dpcm di Natale - che dovrebbe prevedere deroghe sugli spostamenti tra figli e genitori soli- sembra essersi dimenticato di loro anche per le feste. Sono il popolo di fidanzati, non conviventi ma legati da un affetto stabile che lancia un appello su Facebook dal profilo creato a marzo durante il lockdown “Congiunti e fidanzati fuori regione”.
L'appello su Fb
«Siamo ormai più di 5000 persone iscritte a questo gruppo, tutte nella stessa situazione, ma che rispettano il dolore di chi ha sofferto e sta soffrendo a causa della pandemia. Dopo la brutta esperienza primaverile, quando ormai i congiunti all’interno delle regioni potevano incontrarsi, abbiamo dovuto aspettare che le regioni riaprissero per far ripartire il turismo, per poter rivedere i nostri congiunti, genitori, figli, fidanzati, fratelli e sorelle, come se fossimo dei turisti.
Le possibili deroghe
Nel nuovo Dpcm di Natale si pensa a una deroga per gli studenti che hanno spostato la residenza o il domicilio nella città dove si sono trasferiti per motivi di studio e vogliono tornare a casa per le vacanze. Anche per i coniugi (marito o moglie) non dovrebbe esserci alcun divieto al ricongiungimento familiare. Si valuta se applicare la regola già in vigore per chi arriva dall’estero e può andare dalla persona con cui ha un “affetto stabile”. E i fidanzati che vivono in Italia? E chi non convive ma è insieme da anni?
Cittadini di serie B
«Perché è così difficile inserire nell’autocertificazione “Visita congiunti” o qualcosa di simile? Cos’abbiamo fatto di male per essere trattati nuovamente come cittadini di serie B? - si chiedono ancora su Fb - Vi chiediamo di darci voce affinché tutti sappiano cosa stiamo vivendo. Siamo stanchi, troppo stanchi di essere ignorati e di non vedere rispettati i nostri diritti».
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Il Mattino