Il Gran Premio Napoli: quando a Posillipo rombavano i motori

Lunedì 20 febbraio il racconto di Paolo Laudisio presso il Tc Petrarca

Il Gran Premio Napoli: quando a Posillipo rombavano i motori
Napoli come Montecarlo? Forse non tutti sanno – o ricordano – che qui si svolgeva un Gran Premio. Tra il 1933 e il 1962, tra le strade del circuito cittadino di...

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Napoli come Montecarlo? Forse non tutti sanno – o ricordano – che qui si svolgeva un Gran Premio. Tra il 1933 e il 1962, tra le strade del circuito cittadino di Posillipo, sfrecciava il bolide del leggendario Nino Farina, mitico campione di Formula 1 (vinse il titolo mondiale nel 1950), noto, oltre che per i suoi successi in pista, anche per la sua abitudine di guidare fumando un sigaro cubano. Il percorso si dipanava dal Parco Virgiliano e lungo via Tito Lucrezio Caro, raggiungendo Marechiaro e via Boccaccio, per un totale di 4,1 chilometri, molti dei quali panoramici.

Da questa storia parte “Posillipo Terra/Mare”, un incontro presentato dall’esperto di storia locale Paolo Laudisio, che si terrà lunedì 20 febbraio, dalle 18.30, nella cornice del Tennis Club Petrarca in via del Marzano 7. Protagoniste saranno proprio le memorie, le leggende più o meno conosciute e sempre poggiate su un fondo di verità, gli aneddoti personali ma anche collettivi, le suggestioni del quartiere che fu abitato dai primi coloni greci, che vollero chiamarlo Pausilypon, letteralmente «Tregua dal pericolo» o «Che fa cessare il dolore», proprio per l’aria salubre e per la splendida vista. 

A discuterne con il pubblico sarà Paolo Laudisio, dirigente di azienda che ha deciso di dedicare il suo tempo e la sua passione al recupero delle vicende più curiose e meno note della sua città. Negli ultimi anni ha raccontato di Napoli in occasione di talk e conferenze presso diverse sedi istituzionali. Durante l’incontro saranno proiettate varie immagini d’epoca e saranno letti brani tratti dal raro volume, edito nei primi anni ’60, che Vittorio De Sica e Herbert List dedicarono agli scorci e ai personaggi di Napoli.

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Il Mattino