Lindstrom in Danimarca: «Ho preferito il Napoli al Liverpool»

«Qui una delle migliori squadre al mondo»

Jesper Lindstrom
«Anche il Liverpool si era interessato a me. Ma mi sono chiesto se fosse la scelta giusta. Quanto avrei giocato lì?» si chiede Jesper Lindstrom, ultimo arrivato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Anche il Liverpool si era interessato a me. Ma mi sono chiesto se fosse la scelta giusta. Quanto avrei giocato lì?» si chiede Jesper Lindstrom, ultimo arrivato alla corte di Rudi Garcia, che ha parlato ai microfoni di Tipsbladet: «Sono un appassionato dei Reds, l’ho sempre detto, per me sarebbe stato affascinante, ma non avrei trovato troppo spazio lì, tanto vale continuare a seguirli in tv. Ho un’età in cui è importante giocare, trovare continuità in campo. Ecco perché ho scelto Napoli: è uno dei migliori club al mondo e mi hanno promesso spazio e fiducia». 

Una trattativa improvvisa: «Il mercato è sempre un rebus. Pensavo di dover restare all’Eintracht, poi in un attimo si è concretizzata la cessione al Napoli. Mi ha sorpreso, ero convinto che sarei rimasto in Germania e a Francoforte sono stato molto bene, ma sono felice di questa nuova avventura. Solo sull’aereo verso l’Italia ho realizzato che sarei diventato un calciatore azzurro», ha spiegato. «Abbiamo seguito i sorteggi tutti insieme nello spogliatoio, ho sperato di incrociare una squadra danese in Champions League già al girone. Sarebbe stato bello tornare a giocare a casa». Sulla città: «Vivere Napoli è complicato per un calciatore, ma lo sapevo già. Tutti sono tifosi ed è impossibile per noi rilassarci in città, tra la gente. Ma è un mondo diverso dal passato, sarà un’esperienza divertente».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino