Napoli, ecco Fabian 2.0: da mistero a play di lusso

Napoli, ecco Fabian 2.0: da mistero a play di lusso
Inviato a Castel Volturno Quella di Fabian Ruiz non è una semplice evoluzione. Siamo di fronte alla versione 2.0, con qualche difetto che arriva dal passato cancellato e la...

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Inviato a Castel Volturno

Quella di Fabian Ruiz non è una semplice evoluzione. Siamo di fronte alla versione 2.0, con qualche difetto che arriva dal passato cancellato e la funzione regia nettamente migliorata. Partendo anche da una bocciatura: quella della Spagna dove, dopo l'Europeo da comparsa, è sparito di scena. Il sivigliano ha fatto della necessità di fare il play una virtù: Spalletti ha spiegato come non è possibile non fare quel ruolo davanti alla difesa senza avere certe qualità. Non ha aggiunto che ci sono dei meriti importanti dell'allenatore che, ad esempio alla Dacia Arena, convergendo parte della prima uscita a sinistra e non al centro, costringendo uno dei centrali ad uscire su Osimhen e non su uno dei due mediani, ha allargato notevolmente il raggio d'azione dell'ex Betis. Dettagli non di poco conto. Perché quella mente tattica raffinata di Spalletti sa bene come esaltare le qualità dei singolo. Fabian ha aperto il repertorio, partendo da un presupposto base, quello che deve avere un regista di una squadra moderna come è il Napoli: ovvero deve far girare il pallone il più rapidamente possibile.

INTENSITÀ
Contro l'Udinese, il Napoli ha avuto un'altissima velocità di palleggio, Fabian ha interpretato al meglio il compito di recapitare rapidamente il pallone al compagno. Ovvio, non è un caso che sia proprio l'arrivo di Anguissa ad aver favorito l'esaltazione di queste doti. Uno spartito, però, non cristallizzato: rispetto alla scorsa stagione, la media dei dribbling è già più alta, sintomo di come all'iberico, Spalletti abbia dato la libertà anche di andare palla al piede e cercare la conclusione, come è accaduto in modo vincente con il Genoa, come è successo con il palo della gara in Friuli.

RISERVATEZZA
È proprio così come appare. Se non fosse per LuluPride, il profilo della sua fidanzata, della sua vita privata si saprebbe pochissimo. Legatissimo alla famiglia, prima di dire di sì a Cristiano Giuntoli che lo aveva adocchiato da mesi, prenotò una vacanza in crociera con la mamma che fece tappa proprio a Napoli. Pensava di passare inosservato, ma tutti lo riconobbero. La mamma lavorava come addetta alle pulizie nel Betis, poi ne è diventata testimonial quando il figlio è esploso. Abita a Posillipo. Frequenta a Napoli Ospina, Petagna (le fidanzate sono amiche) ma anche Koulibaly e Mertens. Con Dries è spesso a cena fuori nei locali vip tra Chiaia e Posillipo, quando può va Capri in barca. Molto spesso viene a trovarlo la sorella Yamila, che fa la spola tra Los Palacios e Napoli.

SUL MERCATO


Un'estate intera sulla graticola. Era il sacrificabile in nome delle esigenze di bilancio del club azzurro. A giugno i sondaggi erano stati numerosi, ma la crisi che ha travolto la Liga e le big come Barcellona e Real Madrid non ha fatto prendere quota alle operazioni. Alla fine è rimasto, per Spalletti è manna dal cielo. Con Gattuso e con Ancelotti prima era stato con continuo di alti e bassi, quello che con Spalletti va evitato. In quel ruolo gioca a meraviglia, così come mediano nel 4-2-3-1 è stato eletto miglior giocatore dell'Euro under 21 del 2019. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino