Pafundi, il gioiellino coccolato da Mancini col cuore napoletano

Papà Salvatore è napoletano e grande tifoso del Napoli

Simone Pafundi
Papà Salvatore non sta più nella pelle. Perché il vortice di emozioni nel quale il figlio Simone Pafundi lo sta travolgendo da qualche mese è arrivato...

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Papà Salvatore non sta più nella pelle. Perché il vortice di emozioni nel quale il figlio Simone Pafundi lo sta travolgendo da qualche mese è arrivato probabilmente al punto massimo. Simone è nato a Monfalcone qualche mese prima che la Nazionale di Marcello Lippi sollevasse al cielo di Berlino l'ultima coppa del Mondo vinta dall'Italia. Era il 2006 e gli azzurri non soffrivano certo della crisi di attaccanti che 17 anni dopo imperversa dalle parti di Coverciano. Eppure il ct Roberto Mancini - che quando intravede del talento difficilmente sbaglia - ha deciso di puntare forte su Simone Pafundi, attaccante dell'Udinese che fino a oggi ha collezionato appena 9 minuti in serie A. 

Papà Salvatore è napoletano, oltre che grande tifoso del Napoli, e giovedì potrebbe assistere all'esordio al Maradona di suo figlio Simone con la maglia azzurra della Nazionale. Mancini lo ha fatto già giocare con l'Italia lo scorso 16 novembre, entrando a 10 minuti dalla fine nella partita amichevole contro l'Albania. Facendo i conti, ad oggi Pafundi ha giocato più minuti con la Nazionale che con l'Udinese in questa serie A (la scorsa stagione aveva collezionato 22' all'esordio contro la Salernitana). Al Maradona ci saranno papà Salvatore e mamma Luisa con il cuore pieno di emozione in vista di un momento destinato a rimanere per sempre nella loro memoria. Lo scorso anno ha firmato un contratto con l'Udinese fino al 2025. Non ha ancora un procuratore. Nonostante fuori da casa ci sia la fila. Ma papà Salvatore vuol scegliere con attenzione. La Nike si è accorta prima di tutti di lui. Ma in bianconero il numero 80 non trova spazi. Quando gioca, però, stupisce e colpisce. Ha colpito soprattutto il ct azzurro Roberto Mancini che in conferenza stampa è stato chiaro: «Prima Pafundi, poi tutto il resto. Ha qualità incredibili e la speranza è che possa giocare in serie A. Crediamo molto in lui». Chissà se questa investitura possa bastare già ad avere un'occasione importante domani sera contro l'Inghilterra. Non esattamente una partita come le altre e non solo per il blasone dell'avversario, ma perché si gioca nella città del suo papà, e nello stadio intitolato a Diego Armando Maradona, non proprio l'ultimo dei nomi che ti vengono in mente quando si parla di grandi talenti legati al mondo del calcio. Ma Simone Pafundi non ci pensa. La testa è rivolta solo al campo: è lì che vuole dimostrare di meritare la stima del ct e perché no anche quella del popolo napoletano che non vede l'ora di scoprirlo. 

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Il Mattino