Allarme inquinamento ad Avellino,
il commissario incontra i sindaci

Allarme inquinamento ad Avellino, il commissario incontra i sindaci
di Flavio Coppola
Giovedì 24 Gennaio 2019, 14:00
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Emergenza smog ad Avellino, Priolo chiama i sindaci. Il commissario di Piazza del Popolo ha incontrato, ieri, i primi cittadini dei Comuni contermini, da Atripalda a Montefredane, (assente Mercogliano). L'occasione è stata fornita dal tavolo organizzato per stilare un nuovo Protocollo di intesa dell'Area Vasta (45 Comuni) ed attingere ai relativi finanziamenti. Il capoluogo, infatti, è nella morsa delle polveri sottili.

Nei primi 20 giorni di gennaio, gli sforamenti del limite di legge sono stati già 5. Con questa media, i 35 superamenti annui consentiti verrebbero doppiati. Nei prossimi giorni, di concerto con il settore Ambiente, il commissario potrebbe dunque correre ai ripari con un provvedimento per il contenimento delle emissioni. In particolare quelle dei veicoli inquinanti.

Parallelamente, la struttura commissariale intende puntare anche sull'attuazione di interventi condivisi con l'hinterland: non solo sul traffico veicolare per il quale i sindaci si dicono disponibili a collaborare se i provvedimenti saranno coordinati ma anche per l'elaborazione di un piano di mobilità sostenibile comune e per misure che riguardino le emissioni delle aree industriali.
 
Al centro del ragionamento, che proseguirà in un prossimo incontro che commissario e sindaci hanno stabilito di tenere a stretto giro, ci sarà dunque la situazione ambientale della Valle del Sabato. La cornice economica nella quale inserire le iniziative, quindi, sarebbe costituita proprio dai fondi europei dell'Area Vasta. Ai primi cittadini intervenuti, il commissario straordinario Priolo ha sottoposto una nuova bozza di Protocollo di intesa.

Il piano prevede, tra le altre cose, «la promozione di interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni, l'adattamento al cambiamento climatico e la riduzione dei rischi relativi, e la realizzazione di sistemi di trasporto sostenibile».

Misure ambiziose, e certamente di medio e lungo periodo. Per l'immediato, non resterebbe una possibile ordinanza. Avellino, infatti, è risultata il peggiore capoluogo della Campania per le polveri sottili nel 2018, ed ha cominciato il 2019 con lo stesso trend. Intanto, reduce dall'approvazione in Regione dei Progetti Pics, il commissario Giuseppe Priolo, in qualità di numero uno del Comune capofila, ha sottoposto ai primi cittadini intervenuti una nuova bozza di Protocollo di intesa per l'Area Vasta. Il progetto fa il paio con il Protocollo già sottoscritto dal capoluogo, insieme ad altri 44 comuni, alla presenza del Governatore, Vincenzo De Luca. Ne erano scaturiti diversi tavoli di lavoro e 4 linee di intervento con progetti già cantierabili: la riqualificazione ambientale, attraverso il Parco del Fenestrelle, da Atripalda a Monteforte; la rigenerazione del centri storici; il welfare e il turismo, con le vie del vino.

Quei progetti sono rimasti lettera morta perchè, lo scorso 3 agosto, era saltata in Regione l' approvazione dell'accordo di programma che avrebbe dato definitivamente il via ai finanziamenti. Ora l'Area Vasta ricomincia il lavoro daccapo.

Il documento propone 12 linee di intervento, incentrate sull'ambiente ma anche volte a «rafforzare la ricerca, lo sviluppo economico e l'innovazione», a «migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, promuovere la competitività nel settore agricolo, e nel turismo», ed a «sostenere l'occupazione, favorire l'inclusione sociale».

Ma non mancano i contrasti. Durissimo il commento del sindaco di Chiusano, già assessore ai Fondi Europei al comune di Avellino, Carmine de Angelis: «Così si torna assolutamente indietro». Assente al tavolo di ieri, annuncia iniziative contrarie ad un nuovo protocollo: «Si firmi, invece, un accordo di programma quadro in Regione, cui si individuino i tempi di realizzazione ed i finanziamenti delle opere già selezionate nei tavoli precedenti. Parliamo di 120 milioni di euro ricorda De Angelis - per 45 comuni, su progetti immediatamente cantierabili. Altrimenti parliamo di aria fritta».
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