Alto Calore, i sindacati:
«Violenza su Ciarcia»

Alto Calore, i sindacati: «Violenza su Ciarcia»
di Alessandro Calabrese
Domenica 18 Agosto 2019, 14:00
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«Si continuano a fare nomi per la sostituzione dell'amministratore unico dell'Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, perché l'attuale dirigenza, evidentemente, è scomoda per chi vuole privatizzare la gestione idrica. Il quadro, oramai, è fin troppo chiaro: da una parte si dice che questa deve rimanere pubblica ma dall'altra ci si muove nella direzione opposta e verso la colonizzazione del territorio irpino. D'altronde, nello scenario che si sta componendo si intravedono personaggi che da tempo stanno tentando questa scellerata operazione e purtroppo tra i registi ci sono proprio nostri conterranei».
 
I rappresentanti sindacali aziendali della partecipata di corso Europa intervengono sul dibattito sui possibili sostituti del vertice della spa e dalle dichiarazioni del sindaco di Avellino Festa che ha espresso la volontà di voltare pagina. Prospettive che non vedono assolutamente d'accordo le Rsu di Femca Cisl, Luigi Giuseppe Bocchino e Massimo Sapia, Uiltec, Vito Guerriero e Giacomo Minerva, Filctem Cgil, Antonio Mauriello, e Ugl Energia, Faustino Puzo. Indice puntato verso il deputato dem Umberto Del Basso De Caro e i protagonisti del patto che ha vinto le elezioni al comune capoluogo e coro unanime contro manovre sottobanco e intese politiche per la conquista del vertice dell'ente. Una poltrona che, nonostante un debito strutturale che sfiora i 140 milioni di euro e un'azione di salvataggio che si mostra molto complessa, fa ancora gola nel risiko dei posizionamenti in chiave elettorale. Dunque, un no secco al toto-nomi, che al momento coinvolgerebbe, tra gli altri, l'esponente del centrodestra Roberto Castelluccio e quello del Pd, Luigi Famiglietti, che però ha smentito. «È una violenza psicologica continua - riprendono i riferimenti sindacali - quasi una persecuzione. Il presidente Ciarcia non solo è costretto ad operare in una situazione difficilissima, causata da una politica che per decenni ha operato in maniera irresponsabile e di cui hanno fatto parte anche coloro che oggi fanno i buon samaritani, ma deve anche fare i conti con una pistola puntata alla testa. All'Alto Calore abbiamo avuto governi di centrodestra e di centrosinistra che hanno operato uno peggio dell'altro, quindi nessuno può sentirsi esente da responsabilità. Comprendiamo le ambizioni politiche ma le coalizioni per la scalata alle poltrone non vanno fatte con chi non ha alcun interesse al bene del territorio irpino».

Infine, una considerazione. «Dovrà essere l'assemblea dei sindaci - spiegano le Rsu - a decidere se sostituire Ciarcia e non i super eroi del momento. Se dovesse esserci un cambio della dirigenza siamo pronti ad accettare la volontà dei sindaci soci e a salutare il presidente con grande affetto, ringraziandolo per quello che ha fatto e quello che avrebbe voluto fare. Conserveremo di lui un bel ricordo di un dirigente onesto, rispettoso e trasparente, un grande professionista. Finalmente in Alto Calore c'è una persona che cerca di risolvere i problemi della gente e nonostante abbia migliorato diverse situazioni tragiche ereditate non si mette in vetrina come è stato fatto in passato da qualcuno, supportato da chi oggi vuole mettere le mani sulla gestione idrica in Irpinia. Oggi a piccoli passi si notano evidenti miglioramenti e siamo convinti che se si vuole veramente mantenere la gestione idrica pubblica, Ciarcia potrebbe essere l'uomo giusto. Se, invece, l'obiettivo è colonizzare l'Irpinia, allora al posto di parlare sarebbe opportuno mobilitare la comunità e scendere in piazza per difendere questo territorio da traditori e conquistadores».
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