Ariano Irpino, Franza va all'attacco:
«Riaprire subito reparto pediatria»

Ariano Irpino, Franza va all'attacco: «Riaprire subito reparto pediatria»
di Vincenzo Grasso
Lunedì 19 Luglio 2021, 12:00
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«Una situazione intollerabile. È finito il tempo delle discussioni e dei confronti che non producono nulla di buono. C'è necessità di cambiare strategia, di coinvolgere classe dirigente, associazioni e opinione pubblica. Magari anche attraverso mobilitazioni pubbliche. In discussione è la salute dei cittadini». Il sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, ha convocato, pertanto, per oggi, alle ore 17, presso il Palazzetto dello Sport, i sindaci dell'Area Vasta, i vertici dell'Asl, i consiglieri regionali e i consiglieri comunali. Da quando è arrivata la notizia della chiusura temporanea di Pediatria e del punto nascite dell'ospedale Frangipane sta avviando una serie di consultazioni per rilanciare la vertenza ospedale. Non accetta che possa chiudere Pediatria e il punto nascite per carenza di personale. Non si può arrivare ad un provvedimento del genere. 

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«Non basteranno più consigli Comunali monotematici- sostiene- o incontri istituzionali. Come già detto, vi era un tempo per le interlocuzioni, nella speranza che alle tante rassicurazioni seguissero atti concreti. Il tempo è scaduto e non mi sottrarrò, come d'altronde ho sempre fatto, a ciò che è necessario compiere. Sembra che si assista sempre alla stessa litania, con le solite rassicurazioni a cui non fanno seguito i fatti. Siamo delusi e amareggiati. C'è qualcuno che risponde concretamente per quanto accade presso l'ospedale arianese?». Cosa fare dunque? «Ora è doveroso - riprende Franza - che chi di competenza adotti gli opportuni provvedimenti per l'immediata riapertura del reparto, scongiurare la chiusura di altri reparti, e individuare i responsabili di tali intollerabili inefficienze. In attesa di determinazioni in merito da parte della direzione strategica dell'Asl, chiederò, anche al governatore De Luca di adottare i necessari provvedimenti e un incontro nel quale si chiarisca una volta per tutte quale debba essere il destino del nostro Ospedale». Per Franza da tempo si passa da una promessa all'altra. Prima a quella di ripristinare i reparti soppressi o accorpati durante l'emergenza sanitaria da Covid 19; poi a quella del ripristino dell'attività ambulatoriale e quindi al ritorno alla normalità anche per Cardiologia, Neurologia, Medicina trasfusionale e altro. Per non parlare dei tanti annunci per i reparti previsti per il Dea di primo livello e la radioterapia. Ma se si fa un esame approfondito della situazione, come evidenzia anche il vice sindaco Carmine Grasso, c'è solo da essere preoccupati.

La carenza di medici e personale paramedico interessa quasi tutti i reparti della struttura ospedaliera ed in alcuni è veramente grave. La Pediatria chiude e coinvolge anche la Ostetricia che non avrà più ricoveri. Il tutto sovraccarica di lavoro il pronto soccorso e la Rianimazione che già, per la carenza di personale, ha dovuto ridurre le sedute operatorie e dall'inizio della pandemia Covid, sono sotto stress continuo. C'è poi carenza di personale infermieristico, costretto ad effettuare turni sotto organico minimo. Con il sopraggiungere delle ferie estive ormai si profila il collasso dei servizi. Allo stato alcuni sono garantiti dal personale assunto a partita Iva che appena andrà via, non consentendo sostituzioni, si rischia di non garantire i livelli essenziali di assistenza. La radiologia, la chirurgia, la ortopedia, la oncologia, la neurologia, vivono una carenza di medici e personale ormai diventata una cronica e grave normalità. Situazione estremamente critica per la Medicina Trasfusionale che lavora con un solo medico che, ragionevolmente, non può garantire efficacemente le tante necessità degli assistiti né in elezione ne in urgenza. «Un quadro drammatico - riprende Franza - che deve essere modificato. Per questo punto a coinvolgere direttamente il presidente De Luca e coloro che rappresentano questa provincia. Bisogna partire da certezze. Da quella certezza che parlava del Frangipane come di un ospedale Dea di primo livello. Non ci possono essere scorciatoie. Diversamente si va verso la chiusura di tutto».

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